mercoledì 21 febbraio 2007

ERRORI MEDICI

Regole ministeriali e di altri per evitare gli errori medici
Le regole .
1. Adottare in ogni ospedale il Foglio Unico di Terapia (medico e infermiere).
2. Sottoporre a revisione le procedure usate in ospedale e negli ambulatori nei processi di prescrizione, trascrizione, allestimento, stoccaggio, preparazione, distribuzione dei farmaci e dei dispositivi medici, ponendo particolare attenzione ai passaggi a rischio di errore.
3. Attivare processi di formazione sulla sicurezza in cui coinvolgere tutti gli operatori sanitari interessati.
4. Attivare nelle Aziende Sanitarie organismi e protocolli di controllo dell'introduzione negli ospedali di nuove tecnologie e, in particolare, di dispositivi medici.
5. Diffondere l'uso di:
A. sistemi di distribuzione, prelievo e allestimento controllato di farmaci e di dispositivi medici,
B. sistemi di prescrizione informatizzata,
C. gestione dei trattamenti farmacologici basati sulla dose unitaria, privilegiando le tecnologie che dimostrino il miglior rapporto costo/efficacia.
6. Migliorare la tracciabilità dei farmaci (attraverso un utilizzo più efficiente del codice a barre) e attivare un sistema di tracciabilità dei dispositivi medici.
7. Attivare un registro nazionale del tipo "incident reporting" coordinato dal Ministero della Salute e dall'AI FA, per la registrazione e la valutazione di una serie limitata e predefinita di errori più frequentemente rilevati nel corso delle attività sanitarie.
8. Rendere obbligatorio l'utilizzo dello 0,05 per cento del budget assegnato alle Aziende Sanitarie per l'acquisizione di tecnologie di provata efficacia rispetto all'obiettivo di innalzare il grado di sicurezza delle pratiche sanitarie.
9. Introdurre l'obbligo per le Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie di predisporre un Piano per l'innalzamento dei livelli di sicurezza delle attività sanitarie da inserire nell'Atto Aziendale e da aggiornare annualmente, modulato sulla base di linee guida appositamente predisposte dal Ministero della Salute e dall'AIFA.
10. Migliorare la comunicazione con il paziente/cittadino.

Ragazzi, proprio non ci siamo. Queste non sono regole, sono il libro dei sogni. Passeranno mesi, o anni per l’istituzione di linee guida (art. 9), per attivare il registro nazionale (figuriamoci!), o la prescrizione informatizzata, o i meccanismi di controllo. E poi chissà se funzioneranno.
Ci sono cose assai più semplici ed efficaci, per esempio lavarsi le mani fra una visita e l’altra, non entrare in sala operatoria se non si è sterili, isolare gli infettivi, fare a tutti la sierodiagnosi per HIV, HBV e HCV (anche se c’è una seria limitazione di legge per HIV, ma se non si fa vedete cosa poi succede), eccetera.
Succede con le “regole” quello che succede con le leggi: le regole ci sono, ma tutti se ne infischiano. Non ci dovrebbe essere bisogno di una regola per tenere puliti i pavimenti, o per isolare gli infettivi.
Insomma, ci vuole una maggiore diligenza, da parte di tutti gli addetti.
Lasciatevelo dire da uno che ha una casistica vastissima di responsabilità medica.

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