giovedì 1 maggio 2008

IMPRONTE DIGITALI

Per far luce sul duplice delitto avvenuto due anni e mezzo fa i carabinieri hanno avviato una vasta operazione di schedatura degli abitanti della località
Anziani coniugi uccisi a Enegorilevate impronte a tutti i residenti
Anziani coniugi uccisi a Enegorilevate impronte a tutti i residenti" src="http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/cronaca/enego-delitto/enego-delitto/foto_12837207_00110.jpg" width=230> ENEGO (Vicenza) - Il duplice omicidio di una coppia di anziani a Enego, nel vicentino, a distanza di due anni e mezzo è ancora irrisolto. I carabinieri hanno quindi deciso di dare una svolta alle indagini rilevando le impronte digitali di tutti i residenti per far luce sul delitto di Domenico Viola, 83 anni e sua moglie Angela Valle, 78 anni, uccisi nella loro casa il 17 novembre 2005. Per risolvere il caso che sconvolse l'intera comunità dell'altopiano di Asiago (Vicenza), i carabinieri hanno iniziato la più vasta operazione di schedatura mai avvenuta in Italia. Da qualche giorno, come sottolinea oggi il Giornale di Vicenza, gran parte dei 2018 eneghesi stanno sfilando, chiamati in ordine alfabetico, nella caserma dei militari. L'anziana coppia di coniugi era stata trucidata nella loro sobria e ben tenuta casa di via Coste di Qua, in una contrada montana, a circa 800 metri di altezza a pochi chilometri dal centro di Enego. I due pensionati - genitori di cinque figli e molto conosciuti in paese dove Miola era stato sindaco negli anni Settanta e sua moglie maestra elementare per decenni - erano stati uccisi con violenti colpi alla testa inflitti con un'arma impropria pesante, forse una sbarra di ferro. L'aggressione, secondo le ricostruzioni dei carabinieri che conducono le indagini coordinate dal pm Giovanni Parolin, sarebbe stata improvvisa, presumibilmente da parte di qualcuno che gli anziani potevano conoscere (sulla porta non ci sono segni di effrazione) o dal quale non si attendevano gesti offensivi. In base alle prime ricostruzioni l'ipotesi più probabile era quella di una rapina finita male, compiuta non dalle bande del Nord specializzate nelle irruzioni nelle ville, ma da personaggi locali. Ipotesi ancora considerata dagli inquirenti che ora setacciano le impronte digitali cercando il killer tra i residenti di Enego. (1 maggio 2008) (da repubblica.it)

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