venerdì 4 marzo 2011

infortuni sul lavoro

Lavoro, infortuni mortali ai minimi
Inail: "980 le vittime nel 2010"
Nel 2010 gli infortuni mortali sul lavoro sono stati 980, in calo del 6,9% rispetto ai 1.053 del 2009. Il dato viene fornito dall'Inail che sottolinea anche come questa sia la cifra più bassa dal dopoguerra. Gli incidenti durante lo svolgimento dell'occupazione complessivamente sono stati 775.000, in calo dell'1,9% rispetto al 2009. Il ribasso è più pronunciato nell'industria e nel Mezzogiorno che più ha sofferto per la crisi occupazionale.


Nell'industria, dove prosegue la consistente perdita di posti di lavoro (-2,9% di occupati rispetto al 2009), gli infortuni si sono ridotti del 6,1%, nell'agricoltura, peraltro in lieve crescita occupazionale (+0,7%), del 4,9%. Positivo il dato relativo al settore Costruzioni, che registra un calo degli infortuni pari al 7,3%, senza essere stato particolarmente penalizzato sotto il profilo dell'occupazione (-0,1%) rispetto all'anno precedente. Un aumento contenuto (+1,3%) si registra nelle attività dei Servizi, a fronte di un andamento occupazionale lievemente crescente (+0,4%).

Gli incidenti mortali invece sono calati meno nei servizi (-4,1% da 438 a 420) ma in modo rilevante nell'industria (-8,6%, da 487 a 445) e, in particolare, nelle costruzioni (-10,5%, da 229 a 205). Molto significativo in percentuale è il calo delle morti sul lavoro in agricoltura (-10,2% , da 128 a 115). Se per la prima volta dal dopoguerra, si scende sotto la soglia dei 1.000 morti l'anno, il dato sulle vittime del lavoro, secondo l'Inail, "è comunque inaccettabile".

La riduzione degli infortuni è generalizzata su tutto il territorio della Penisola, ma il Mezzogiorno, che ha sofferto maggiormente per la crisi occupazionale (-1,6% contro -0,4% del Nord e un lieve miglioramento del dato al Centro), fa registrare una contrazione del 3,2% per gli infortuni in complesso, a fronte di un calo dell'1,8% del Centro e dell'1,5% del Nord. Al Centro il calo dei casi mortali (pari all'11,8%, da 221 a 195), è molto significativo ma il termine di paragone è un 2009 che aveva segnato, nella stessa area, una recrudescenza del fenomeno.

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