COMPORTAMENTI CRIMINALI: ALCOOL E DELITTI
di Giusto Giusti
In genere, il termine "alcool correlato" è usato per indicare le conseguenze negative del bere, deducendosi una relazione causale, che tuttavia è di natura molto complessa. Tali possibili conseguenze sono alcune malattie (per esempio, la cirrosi epatica), gli incidenti del traffico, delitti e violenza.
Nonostante le numerose statistiche (vedi più avanti), non vi è la prova reale d'abuso di alcool nei delinquenti rispetto ai cittadini non delinquenti, tanto più che l'abuso di alcool ostacola, e non facilita, la commissione di alcuni tipi di reato, e raramente vi è la prova che l'autore di un reato fosse ubriaco al momento del fatto. La correlazione pare invece sufficientemente chiara per talune forme morbose, ma non è immediata né esclusiva. Pare accertata la protezione di moderate quantità di alcool nei confronti delle malattie cardiovascolari. La ricerca ha tuttavia mostrato che vi è un più alto tasso di lesività negli alcolisti e nelle loro famiglie che nei soggetti non alcolisti e nelle loro famiglie.
L'uso del termine "correlazione" implica la nozione di causalità. In altri termini, l'uso di bevande alcoliche può essere interpretato come la causa di una condotta anomala o criminale.
Il meccanismo della causalità è spesso presunto, ma raramente spiegato o esaminato. Secondo Pernanen (1993), l'impiego del termine "alcool-correlato" comporta l'assegnazione di un ruolo causale all'uso dell'alcool, che non tiene conto delle implicazioni sociali e psicologiche ed interrelazionali.
La trattazione della causalità nell'indagine scientifica presuppone una correlazione statistica ed una sequenza temporale fra due eventi. Le curve di rischio sono state classicamente usate per affermare un rapporto causale fra l'uso o l'abuso di alcool e le conseguenze, ma questo non ci aiuta bella valutazione dei casi singoli, nei quali altri fattori con efficacia causale possono essere ipotizzati od affermati, come per esempio le condizioni della strada o dell'automezzo nel caso di un incidente stradale. Di conseguenza, nell'esame dei singoli casi, ed in particolare nei casi in cui un delitto viene attribuito all'influenza dell'alcool, si dovrebbe valutare se vi sia una correlazione tra i due fenomeni, e se questa sia davvero causale o soltanto statistica.
Pernanen, K. 1993. Causal attributions in the explanation of alcohol-related accidents. Addiction 88:897-906.
CSAP / ICAP Joint Working Group on Terminology
Washington, DC 20036
USO DIPENDENZA ASSOCIAZIONE CON DELITTO AUTOPERCEZIONE DI ABUSO
Non pesante Non dipendente No No
Pesante Dipendente Si Si
TIPI DI REATI COMMESSI DA DETENUTI BEVITORI
BEVUTI AL MOMENTO DEL REATO
REATI Più di 10 bicchieri Almeno 1 bicchiere
Contro la persona 82 108
Contro la proprietà 100 129
Contro amministrazione giustizia 17 22
Collegati all'alcool 39 48
Collegati alla droga 10 15
Contro il buon costume 7 10
Collegati alla guida 56 82
TOTALI 311 414
Lo studio ha mostrato dunque che quasi il 50% dei detenuti ha ammesso di aver bevuto 10 o più bicchieri prima di compiere il reato per il quale erano stati condannati. Rimangono aperte le domande se questo sia uno stato frequente di intossicazione in questi soggetti e che cosa ancora sia accaduto al momento della commissione del reato. E' comunque certo che in molte comunità dell'Australia il problema dell'alcool è molto grave. La facile disponibilità di bevande alcoliche è un fattore che con certezza è legato all'abuso. Altri problemi sono di ordine sociologico e politico. (vedi Cavanagh and Clairmonte's, 1985, Alcoholic Beverages: Dimensions of Corporate Power, Croom Helm, Sydney, e Julia Vernon, Alcohol and Crime,
Canberra, Australian Institute of Criminology, 1990 AIC conference proceedings, no. 1, pp. 15-36 ).
Secondo l' Istituto britannico di studi sull'alcool (http://www.ias.org.uk/factsheets/crime.htm), il legame tra alcool e delitti è particolarmente forte per i crimini violenti.
L'Associazione Medica Britannica ha avvertito il Parlamento che l'alcool è un fattore in gran parte dei delitti contro la persona. Secondo la Polizia, l'alcool è presente in circa la metà di tutti i delitti.
La conclusione comunemente accettata è questa, che l'uso dell'alcool non aumenti l'aggressività in una situazione neutra, ma lo faccia in situazioni di minaccia, provocazione, frustrazione, e che le aggressioni ricollegabili all'uso dell'alcool avvengano piuttosto in pubblico che in privato e che coinvolgano più frequentemente gruppi di maschi.
Per quanto riguarda l' Europa continentale, è molto difficile trovare dati tanto precisi come quelli riportati per le nazioni di lingua inglese. Molte fonti danno per certo che l'eccessivo consumo di bevande alcoliche nell'attuale Russia rappresenti la causa più importante delle difficoltà economiche di quel Paese, anche se il paragone con le nazioni del Nord Europa, dove il consumo di alcool è altrettanto elevato, tenderebbe ad escludere questo nesso causale. Per la Russia è comunque riportato un grande aumento dei casi di morte per incidenti, suicidi ed omicidi legati all'abuso di alcool (Ginter E, Recent trends in health status of the male population in postcommunist Europe, Cent Eur J Public Health 1997 Dec;5(4):174-6).
Per l' Europa continentale le correlazioni più precise sono stabilite tra il consumo di bevande alcoliche e le patologie correlate, piuttosto che con un fenomeno socialmente rilevante come il delitto. Pare possibile che questa relativa mancanza di dati sia in rapporto con difficoltà sia di ordine organizzativo sia di ordine giuridico, dato che il prelievo di sangue per l'esame alcolimetrico è subordinato al consenso della persona.
In Italia gli alcolisti sono circa un milione e mezzo. Si possono stimare circa 30.000 decessi annui legati all'abuso di alcool, di cui 15.000 per cirrosi epatica, 3.500 per cirrosi dell'esofago, 3.000 per incidenti stradali ed 8.500 per altre cause alcool-correlate (Eurispes, Rapporto Italia 2000, Scheda 28 "In fondo al bicchiere").
Molti anni fa, colpito dalla mancanza di dati in relazione al rapporto fra abuso di alcool e delitto, decisi di effettuare un'indagine sulle sentenze del Tribunale di Udine, per verificare se l'ipotesi dell'abuso di alcool in correlazione con i delitti fosse stata presa in considerazione, e quale ne fosse eventualmente l'incidenza (Giusti e Piani, 1984): concludemmo affermando un preciso rapporto fra intossicazione acuta da alcool e reati-bagattella, per lo più insulti ed oltraggi a Vigili Urbani. La violenza, se e quando c'era, era quasi esclusivamente verbale, non aggressiva ma piuttosto difensiva. Quanto ai delitti più gravi, non fu possibile, per la scarsa numerosità del campione, affermare un rapporto causale: vero è peraltro che alcuni omicidi erano certamente in rapporto con le conseguenze neuro-psichiche dell'abuso cronico di bevande alcoliche.
Wednesday 8 November 2006 12:57
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martedì 1 settembre 2009
sabato 10 maggio 2008
ALCOOL E INCIDENTI STRADALI
INCIDENTI STRADALI: ITALIANI NON CONOSCONO LIMITI ALCOOL
ROMA - Sono ancora tanti gli italiani che si mettono al volante dopo avere consumato una quantità eccessiva di bevande alcoliche. Nei primi tre mesi dell'anno la Polizia stradale ha accertato 7.261 infrazioni all'articolo 186 del Codice della strada, che punisce la guida in stato di ebbrezza. Nello stesso periodo del 2007 erano circa il 10% in meno. Secondo una ricerca commissionata da Direct Line a Nextplora uno dei problemi riguarda la mancanza di conoscenza della legge: l'indagine, effettuata su un campione di 1.137 automobilisti italiani, rivela che solo il 36% degli intervistati sa quale è il limite per l'assunzione di alcool prima della guida previsto dalla legge (0,5 grammi per litro). Inoltre solo il 65% degli intervistati concorda con la normativa vigente mentre il 10% si dichiara invece favorevole a maggiori controlli, limiti più bassi e sanzioni più severe. Alcuni mesi fa il governo italiano ha varato una legge che prevede un ulteriore inasprimento delle sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza. E aumentano anche i controlli su strada: secondo i dati del Ministero dell'Interno e di quello dei Trasporti sono stati circa 800 mila nel 2007, quasi il triplo rispetto al 2006. Nei primi tre mesi del 2008 se ne contano già circa 300 mila ma il traguardo dei 2 milioni di controlli programmati è ancora lontano. Secondo dati del 2007 l'Italia presenta la più bassa percentuale di controlli su strada rispetto alla media europea: siamo a una percentuale di 2,3 controlli all'anno ogni 100 patentati. Gli automobilisti italiani "rischiano" di essere fermati una volta ogni 44 anni. Molto diverso lo scenario europeo: paesi come Inghilterra, Francia e Spagna hanno investito tanto sulla lotta all'alcol, emanando norme severe ed aumentando notevolmente i controlli su strada. In Francia si effettuano 7-8 milioni di controlli l'anno, in Spagna, 3-4 milioni (da ansa.it)
ROMA - Sono ancora tanti gli italiani che si mettono al volante dopo avere consumato una quantità eccessiva di bevande alcoliche. Nei primi tre mesi dell'anno la Polizia stradale ha accertato 7.261 infrazioni all'articolo 186 del Codice della strada, che punisce la guida in stato di ebbrezza. Nello stesso periodo del 2007 erano circa il 10% in meno. Secondo una ricerca commissionata da Direct Line a Nextplora uno dei problemi riguarda la mancanza di conoscenza della legge: l'indagine, effettuata su un campione di 1.137 automobilisti italiani, rivela che solo il 36% degli intervistati sa quale è il limite per l'assunzione di alcool prima della guida previsto dalla legge (0,5 grammi per litro). Inoltre solo il 65% degli intervistati concorda con la normativa vigente mentre il 10% si dichiara invece favorevole a maggiori controlli, limiti più bassi e sanzioni più severe. Alcuni mesi fa il governo italiano ha varato una legge che prevede un ulteriore inasprimento delle sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza. E aumentano anche i controlli su strada: secondo i dati del Ministero dell'Interno e di quello dei Trasporti sono stati circa 800 mila nel 2007, quasi il triplo rispetto al 2006. Nei primi tre mesi del 2008 se ne contano già circa 300 mila ma il traguardo dei 2 milioni di controlli programmati è ancora lontano. Secondo dati del 2007 l'Italia presenta la più bassa percentuale di controlli su strada rispetto alla media europea: siamo a una percentuale di 2,3 controlli all'anno ogni 100 patentati. Gli automobilisti italiani "rischiano" di essere fermati una volta ogni 44 anni. Molto diverso lo scenario europeo: paesi come Inghilterra, Francia e Spagna hanno investito tanto sulla lotta all'alcol, emanando norme severe ed aumentando notevolmente i controlli su strada. In Francia si effettuano 7-8 milioni di controlli l'anno, in Spagna, 3-4 milioni (da ansa.it)
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venerdì 9 maggio 2008
UBRIACA DA DISINFETTANTE
Rovigo: ubriaca dopo incidente, colpa dell'ospedale
09 mag 21:03 Cronache
ROVIGO - Ubriaca a causa dell'alcol, ha pero' evitato una multa da quasi 700 euro e il ritiro della patente. E' successo a una 40enne polesana, che ha dimostrato come la colpa fosse del disinfettante dell'ambulatorio dell'ospedale dov'era stata portata dopo un incidente stradale. (Agr)
09 mag 21:03 Cronache
ROVIGO - Ubriaca a causa dell'alcol, ha pero' evitato una multa da quasi 700 euro e il ritiro della patente. E' successo a una 40enne polesana, che ha dimostrato come la colpa fosse del disinfettante dell'ambulatorio dell'ospedale dov'era stata portata dopo un incidente stradale. (Agr)
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domenica 4 novembre 2007
ALCOOL E GUIDA
Permettetemi di fare pubblicità a questo blog http://blog.libero.it/alcolismo/
Il blog non è mio, è stato creato da Massimiliano Gentile, e riporta eventi e situazioni legati all'abuso di bevande alcoliche. Io trovo che sia molto utile. Grazie, MassimilianoGentile! (GVG)
Il blog non è mio, è stato creato da Massimiliano Gentile, e riporta eventi e situazioni legati all'abuso di bevande alcoliche. Io trovo che sia molto utile. Grazie, MassimilianoGentile! (GVG)
venerdì 24 agosto 2007
FLAGELLAZIONE
sabato 24 marzo 2007
STUPEFACENTI, ALCOOL, TABACCO
Il corriere.it riassume i termini della questione e produce anche la tabella secondo la pericolosità di stupefacenti, alcool, tabacco. Leggi
http://www.corriere.it/Rubriche/Salute/Medicina/2007/03_Marzo/23/alcol_fumo_droghe.shtml
http://www.corriere.it/Rubriche/Salute/Medicina/2007/03_Marzo/23/alcol_fumo_droghe.shtml
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venerdì 23 marzo 2007
PERICOLOSITA' DEGLI STUPEFACENTI
Sta per uscire su Lancet uno studio di Nutt e Blakemore sulla classificazione della pericolosità di stupefacenti e sostanze. Tenendo come base il danno sociale, gli Autori affermano la grave pericolosità di alcool e tabacco, seconda solo a quella di eroina, cocaina e barbiturici, e inferiore a quella di estasi, metamfetamina, marihuana. Attendiamo di vedere il testo.
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