WASHINGTON
Prove del Dna, è facile falsificarle
Articolo
WASHINGTON - Duro colpo per le prove del Dna, fino ad ora ritenute capaci di 'inchiodare' i colpevoli alla scena del delitto. Il Dna può essere falsificato e, a quanto pare, non si tratta nemmeno di un'operazione poi tanto difficile.
La scoperta, ripresa dal New York Times, è arrivata da Israele, dove un gruppo di scienziati è riuscito a fabbricare dei campioni falsi di Dna. Il dottor Dan Frumkin e colleghi hanno dimostrato che il Dna può essere falsificato addirittura in due modi diversi: combinando i campioni di due persone, ma anche creando frammenti ex-novo, a partire da un database di mappatura genomica. "Ciò vuol dire - ha commentato Frumkin - che è possibile inventare di sana pianta una scena del crimine: qualsiasi studente di biologia sarebbe in grado di farlo".
Lo studio, pubblicato sulla rivista internazionale di medicina legale 'Forensic Science International: Genetics', è stato accolto negli Usa con preoccupazione. "Il Dna sembra essere molto più facile da collocare sul luogo del delitto rispetto alle impronte digitali", ha commentato Tania Simoncelli, consulente scientifico dell'American Civil Liberties Union. Eppure, ha aggiunto, "stiamo creando un sistema giudiziario che fa sempre più affidamento su questo metodo".
I timori riguardano anche la tutela della privacy: con la stessa tecnica, malintenzionati potrebbero frugare nel codice genetico di chiunque, a partire da un bicchiere o un mozzicone di sigaretta. Si potrebbe così accedere a dati sensibili come informazioni sui propri antenati o la possibilità di sviluppare una certa malattia. (da ticinonline 19 agosto 2009)
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mercoledì 19 agosto 2009
lunedì 15 ottobre 2007
FALSO IN CARTELLA
Il falso in atto pubblico (cartella clinica) è reato più grave dell'omicidio colposo. A Bologna, arrestato un medico che avrebbe falsificato la cartella clinica di una paziente, sottoposta ad asportazione di un rene per un errore nell'etichettatura di una TAC di altra persona.
Dal Corriere.it
dirigente del reparto urologia del policlinico s.orsola di bologna
Medico arrestato per falsa cartella clinica
Una donna era morta per una diagnosi sbagliata dovuta a un referto e a una tac appartenenti a un'altra persona
BOLOGNA - Svolta nelle indagini sulla morte di Daniela Lanzoni, deceduta a fine settembre al Policlinico S.Orsola di Bologna dopo l'asportazione di un rene decisa per una diagnosi sbagliata, dovuta all'attribuzione di un referto e di una tac appartenenti a un'altra donna che aveva lo stesso cognome, ma nome differente. I carabinieri hanno arrestato l'urologo G. C., che avrebbe falsificato la cartella clinica della donna 54enne. Il medico è stato posto agli arresti domiciliari, con divieto di comunicare con estranei. Il medico che, già era indagato con altre sei persone a piede libero per omicidio colposo, è stato arrestato perché ritenuto responsabile inoltre di falsi in atti pubblici (cartella clinica) tali da ostacolare l'accertamento dei fatti, anche in sede amministrativa. Avrebbe, cioè, falsificato la cartella clinica della donna.
15 ottobre 2007
Dal Corriere.it
dirigente del reparto urologia del policlinico s.orsola di bologna
Medico arrestato per falsa cartella clinica
Una donna era morta per una diagnosi sbagliata dovuta a un referto e a una tac appartenenti a un'altra persona
BOLOGNA - Svolta nelle indagini sulla morte di Daniela Lanzoni, deceduta a fine settembre al Policlinico S.Orsola di Bologna dopo l'asportazione di un rene decisa per una diagnosi sbagliata, dovuta all'attribuzione di un referto e di una tac appartenenti a un'altra donna che aveva lo stesso cognome, ma nome differente. I carabinieri hanno arrestato l'urologo G. C., che avrebbe falsificato la cartella clinica della donna 54enne. Il medico è stato posto agli arresti domiciliari, con divieto di comunicare con estranei. Il medico che, già era indagato con altre sei persone a piede libero per omicidio colposo, è stato arrestato perché ritenuto responsabile inoltre di falsi in atti pubblici (cartella clinica) tali da ostacolare l'accertamento dei fatti, anche in sede amministrativa. Avrebbe, cioè, falsificato la cartella clinica della donna.
15 ottobre 2007
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