PAVIA, L'UOMO SI PROCLAMAVA INNOCENTE. SULL'ACCADUTO AVVIATA UN'INCHIESTA
Detenuto fa sciopero della fame e muore
Estrema protesta di un tunisino di 42 anni: ha smesso di nutrirsi dopo una condanna per violenza sessuale
MILANO - È morto dopo un lungo sciopero della fame, iniziato oltre un mese fa, un detenuto tunisino di 42 anni, che era rinchiuso nel carcere di Torre del Gallo a Pavia. L'uomo è deceduto due giorni fa al policlinico San Matteo, dove era stato ricoverato per l'aggravarsi delle sue condizioni.
PROTESTA ESTREMA - Il tunisino aveva deciso di intraprendere lo sciopero della fame dopo che aveva saputo di una nuova condanna emessa contro di lui per un'accusa di violenza sessuale. Una sentenza che il nordafricano ha contestato, sino a decidere di interrompere l'assunzione di cibo e bevande. Sono stati inutili i tentativi del responsabile del carcere di convincerlo a mangiare. Sulla vicenda sono ora in corso accertamenti da parte dell'autorità giudiziaria.
08 settembre 2009 (da corriere.it)
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martedì 8 settembre 2009
sabato 1 dicembre 2007
SCIOPERO DELLA FAME
Da oggi, 755 ergastolani in 5o penitenziari, inizieranno lo sciopero della fame per l'abolizione della pena dell'ergastolo, in quanto non può evidentemente tendere alla rieducazione del condannato. Altri condannati (non ergastolani) li seguiranno. http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/carceri-sciopero-cibo/carceri-sciopero-cibo/carceri-sciopero-cibo.html
Se la protesta sarà attuata con determinazione, si porranno serissimi problemi per l'Amministrazione penitenziaria, a partire dalla decisione (che sarebbe illegittima) di nutrire a forza i detenuti. E anche per i medici delle carceri, dato che nel codice deontologico è chiarissimo il divieto -per loro- di partecipare alla nutrizione forzata. E anche per la società nel suo insieme, se cominceranno a verificarsi i primi casi di morte (dopo i primi 60+-10 giorni di digiuno).
Personalmente non credo che qualcuno sia in grado di proseguire il digiuno fino alla morte, dato che come popolo non possediamo la determinazione che altri popoli hanno.
Circa 25 anni fa, scrissi una delle mie prime monografie, dedicata appunto allo sciopero della fame. Era la tesi di laurea di Ida Allegranti, prima firmataria dell'opera, e CEDAM era l'editore. Credo che l'opera non sia più in catalogo. Era una buona cosa, e riuscimmo a trovare le disposizioni di legge di molti paesi, oltre a mettere insieme quadri clinici significativi partendo da notizie giornalistiche.
Se la protesta sarà attuata con determinazione, si porranno serissimi problemi per l'Amministrazione penitenziaria, a partire dalla decisione (che sarebbe illegittima) di nutrire a forza i detenuti. E anche per i medici delle carceri, dato che nel codice deontologico è chiarissimo il divieto -per loro- di partecipare alla nutrizione forzata. E anche per la società nel suo insieme, se cominceranno a verificarsi i primi casi di morte (dopo i primi 60+-10 giorni di digiuno).
Personalmente non credo che qualcuno sia in grado di proseguire il digiuno fino alla morte, dato che come popolo non possediamo la determinazione che altri popoli hanno.
Circa 25 anni fa, scrissi una delle mie prime monografie, dedicata appunto allo sciopero della fame. Era la tesi di laurea di Ida Allegranti, prima firmataria dell'opera, e CEDAM era l'editore. Credo che l'opera non sia più in catalogo. Era una buona cosa, e riuscimmo a trovare le disposizioni di legge di molti paesi, oltre a mettere insieme quadri clinici significativi partendo da notizie giornalistiche.
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lunedì 29 ottobre 2007
COMPATIBILITA' CARCERARIA
Condannato a 20 anni di carcere per traffico internazionale di droga. Affetto da (imprecisata) malattia degenerativa progressiva che lo costringe in carrozzella e gli impedisce un minimo di autonomia. A causa dello sciopero della fame e della sete ha perduto circa 40 kg di peso. Il perito dice che tali condizioni di salute sono compatibili con lo stato di detenzione. Io dico che, se tali condizioni corrispondono alla realtà, il detenuto ne morirà e qualcuno dovrà rispondere di questa morte (GVG). Leggi qui http://www.unionesarda.it/DettaglioSardegna/?contentId=14889
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