domenica 29 aprile 2007

TIFOSI

Da TISCALI BLOG
Nella mente degli ultras.

postato da LS News

Mercoledi 11 Aprile 2007 ore 12:30:18
CALCIO. E' stata pubblicata sul Journal of Forensic Sciences una relazione riguardante la mentalità dei tifosi violenti. A realizzare lo studio è stato Roberto Maniglio, psicologo, psicoterapeuta e ricercatore all'universita' del Salento. Dopo aver assistito per almeno due anni alcuni tifosi violenti nella comunita' per tossicodipendenti Emmaus, Maniglio è arrivato alla conclusione che: gli ultras "ragionano tutti allo stesso modo, sia in Italia che altrove (...), nella testa degli ultras ho individuato tratti psicologici comuni. A fare la differenza tra il tifo comune e quello violento - dice - e' lo scopo che ciascuno si prefigge, che nella mente dell'hooligan si manifesta nel desiderio di essere riconosciuto dagli altri come il miglior sostenitore, ma anche il miglior combattente tra tutti". Lo scopo del tifoso è di "lasciare il segno e fornire prove della sua lealtà alla squadra", anche a costo di "fare danni a cose e persone".

Questo studio si presenta più che attuale alla luce di ciò che è successo ieri a Manchester e di ciò che continua a verificarsi nel nostro campionato. Noi non vogliamo prendere posizioni a riguardo, ci limitiamo però a dire che nella maggior parte dei casi la verità sta nel mezzo e non basta puntare il dito contro una categoria di persone per risolvere i problemi.

RAPPORTO EURISPES 2007

RAPPORTO EURISPES 2007
E' pubblicata la sintesi del Rapporto Eurispes Italia 2007. Trascrivo la parte dedicata alla criminalità. Per leggere tutta la sintesi vai a

http://www.previewonline.info/index.php?doc=articolo&id_articolo=876


L’incubo criminalità – Per la prima volta dopo molti anni, la criminalità scavalca il costo della vita e si piazza al primo posto tra le preoccupazioni degli italiani. Il 19% degli intervistati dichiara di essere stato vittima di almeno un reato nel 2006. Tra le denunce figurano truffe, clonazioni di carta di credito o bancomat, furti in casa, dell’automobile o del motorino, scippi, borseggi e minacce. Una situazione allarmante che segna il declino dell’idea condivisa di legalità. La causa, secondo il 22% degli intervistati, è da ricercare nel deterioramento del tessuto socio-economico. Fa sempre più paura inoltre la criminalità organizzata. Un quinto degli omicidi in Italia è di stampo “mafioso”. L’Eurispes ha anche elaborato un “indice di penetrazione” della mafia, che vede al primo posto Napoli, al secondo Reggio Calabria e al terzo Palermo.

Aspetterò il testo integrale.

venerdì 27 aprile 2007

delinquente nato

Il delinquente nato di lombrosiana memoria è assolutamente comparabile con la personalità socialmente disturbata di cui al DSM IV, perchè assolutamente analoghe ne sono le caratteristiche.
Lombroso per questi delinquenti parlava di atavismo, ma lui aveva davanti a sè soltanto il fenotipo, e i primi risultati della genetica non erano ancora giunti nel mondo della scienza. Ora abbiamo la possibilità di studiare il genotipo di queste persone, e la concreta possibilità di individuare un gene alterato, di studiarne il malfunzionamento, e di porvi rimedio. E' questa, in generale, la speranza che la genetica ci porta, di porre rimedio ai propri errori.

venerdì 13 aprile 2007

DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITA' 2

Il disturbo antisociale di personalità si accompagna spesso che disturbi fisici che compaiono nei giovani adulti che abbiano avuto questa diagnosi a causa della loro condotta antisociale. Sono (relativamente) frequenti le infezioni erpetiche, le bronchiti croniche e gli attacchi cardiaci.
Leggi questo articolo del New Scientist
http://www.newscientist.com/channel/health/mg19425994.300?DCMP=NLC-nletter&nsref=mg19425994.300

DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITA'

Chiunque abbia mai visitato un delinquente affetto da Disturbo antisociale di personalità sa bene che questa persona è refrattaria a qualsiasi terapia, e che continuerà a procurare danni agli altri infischiandosene completamente, senza provare alcun rimorso. Se la condotta è improntata a violenza, naturalmente il quadro peggiora.
Di questi delinquenti si sta occupando il governo britannico, nella assoluta consapevolezza che per queste persone non è possibile fare alcunchè, salvo metterli in posizione da non nuocere, cioè tenerli in galera.
Leggi nel New Scientist questo approfondito articolo http://www.newscientist.com/channel/being-human/mg19425993.900?DCMP=NLC-nletter&nsref=mg19425993.900
Pensa a quello che potremmo fare anche noi, che abbiamo la tradizione lombrosiana che ci aiuta a capire che talora non è possibile fare diversamente.

martedì 10 aprile 2007

CERTIFICATI COMPIACENTI

CERTIFICATI COMPIACENTI
In questo articolo del corriere.it http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/04_Aprile/10/medici_fannulloni_ichino.shtml il giornalista prende una netta posizione contro i certificati compiacenti, che servono a coprire un elevato tasso di assenteismo di lavoratori.

Quello che dice il giornalista è vero, e io stesso mi sono dovuto occupare più volte di casi in cui il medico ha prescritto mesi e mesi di inesistenti malattie, senza occuparsi di accertamenti, visite specialistiche, terapie, ricoveri.

E' un malcostume molto italiano, di fronte al quale il giornalista lamenta l'inerzia degli Ordini dei Medici.

Chiamo "compiacenti" questi certificati solo per pudicizia, in realtà sono certificati falsi. C'è un rimedio, naturalmente, ed è il ricorso alla Procura della Repubblica.

sabato 7 aprile 2007

PERIZIE

Ma perchè mai le cose bisogna farle male più volte, quando basterebbe farle bene una volta sola? Dopo settimane, ci si ricorda che ci sono altre tracce di sangue, si chiede l'esumazione del cadavere, come se si potesse rifare una autopsia (eventualmente) mal fatta. Chi fa un'autopsia medico legale deve avere bene in testa le finalità dell'indagine, e ricordare che lo scopo del PM è quello di trovare un (eventuale) colpevole. Io chiedo di allargare le competenze del medico legale, e di autorizzarlo a sentire testi, a fare sopralluoghi senza chiedere permessi a nessuno, a eseguire tutte le ricerche che lui, e non il PM, ritiene necessarie ed (eventualmente) rispondere di ciò che ha fatto male o in modo insufficiente.
Leggi qui l'ennesimo problema sull'omicidio dell'ispettore Raciti, a Catania.

07 apr 10:24
Morte Raciti: nuove macchie di sangue, chiesta perizia
CATANIA - Nuove macchie di sangue nella parte interna posteriore del giubbotto e sulla t-shirt che l'ispettore di polizia Filippo Raciti indossava la sera dell'aggressione, fuori dallo stadio di Catania. Lo scrivono i legali del 17enne accusato di omicidio in una nuova richiesta di perizia autoptica collegiale presentata al gip del tribunale per i minorenni di Catania, Alessandra Chierego. "Si chiede di chiarire le cause della perdita ematica" scrivono. Per gli avvocati Giuseppe Lipera e Graziella Coco, le macchie sarebbero precedenti al ricovero del poliziotto poiche' il giubbotto gli fu tolto prima. "E' probabile - spiegano gli avvocati - che quella perdita ematica sia dovuta in ipotesi a possibili traumi a carico di altri organi, e non dal fegato". (Agr) (fonte:corriere.it)