Inghilterra, arriva online
la mappa dei crimini
Si potrà conoscere quanti furti sono avvenuti nel proprio quartiere oppure quante macchine sono state rubate
(dal web) MILANO - Le mappe interattive che raccontano tutti i crimini commessi nelle strade dell'Inghilterra e del Galles. Da martedì i cittadini anglosassoni potranno sapere quanti furti sono avvenuti nel proprio quartiere oppure quante macchine sono state danneggiate o rubate nella zona in cui vivono. Il Ministero dell'Interno ha lanciato il primo servizio online che fotografa mensilmente i crimini perpetrati in tutto il territorio nazionale. Basterà collegarsi al sito web della polizia e inserire il codice postale della propria abitazione: in pochi secondi gli utenti potranno sapere dettagliatamente che cosa è accaduto in tutta l'area negli ultimi 30 giorni.
TUTELA DELLA PRIVACY - Il ministro dell'interno Theresa May ha rivelato che le mappe interattive non comprometteranno né la privacy delle vittime dei reati né quella dei testimoni. Il servizio, che è costato circa 300.000 sterline (circa 351.000 euro), informa gli utenti anche quanti poliziotti lavorano nei vari quartieri e le loro responsabilità. Per ogni strada sono presenti i risultati di sei tipologie di reati: rapine, furti, crimini su automobili, violenze, comportamenti antisociali e violenze sessuali. Quest'ultimi però sono inclusi nella voce «altri crimini» in modo da evitare che la vittima e il luogo dove è avvenuta la violenza possano essere identificati. Dando un rapido sguardo alle mappe interattive si scopre che la strada britannica dove sono avvenuti in generale più reati nello scorso dicembre è Glover's Court, a Preston, nella contea del Lancashire. Qui - rivela il servizio - sono avvenuti ben 152 crimini. Quella con più furti (dieci in totale a dicembre) è Fairfield Drive a Bury, nella periferia di Manchester mentre il record dei comportamenti antisociali (settantanove) lo conquista la via «Newgate Street» di Newcastle.
TROPPO TRAFFICO - L'arrivo di questo innovativo servizio ha tanto incuriosito i cittadini britannici che martedì mattina - come racconta il sito web di Skynews hanno presto d'assalto il sito della polizia. Alla fine, proprio a causa dell'eccessivo traffico, la pagina web si è a lungo bloccata. David Moore, direttore di Rock Kitchen Harris, la società di Leicester che ha ideato le mappe interattive, si è scusato con gli utenti e ha promesso che presto il sito web ricomincerà a funzionare senza problemi: «Nelle prime ore abbiamo ricevuto almeno 4-5 milioni di contatti. - ha spiegato a Skynews - È un numero incredibile ed è un ottimo risultato».
ABBATTERE IL CRIMINE - Secondo il ministro dell'interno Theresa May le mappe interattive aiuteranno la polizia, supportata dai cittadini, nella battaglia contro il crimine: «Sono certa che la reazione degli inglesi sarà positiva - ha commentato il ministro - Credo che la gente apprezzerà il fatto che potrà sapere quali crimini sono più frequenti in tutta la loro area e non solo nella loro strada o nel loro quartiere. I cittadini sentiranno la polizia più vicina e avranno più informazioni su dove possono andare e dove lavorare. Sono sicura che con il passare del tempo grazie alle mappe interattive e all'aiuto dei cittadini riusciremo a dare un duro colpo alla criminalità e a diminuire i reati». Tuttavia c'è chi teme che la pubblicazioni di dati così precisi possa far calare vertiginosamente i prezzi delle abitazioni che si trovano nei quartieri dove avvengono più reati. Il ministro Nick Herbert non sembra essere d'accordo e poi aggiunge: «Anche se fosse vero non sarebbe una buona ragione per non dire alla gente cosa accade nei nostri quartieri - dice Herbert al Guardian di Londra. Il crimine non può essere nascosto sotto il tappeto».
Francesco Tortora
01 febbraio 2011(ultima modifica: 02 febbraio 2011)
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lunedì 7 febbraio 2011
martedì 8 dicembre 2009
COME MUORE UN BAMBINO
Peter, bimbo morto di indifferenza
Gb, ospedale tenta corrompere medico
Il Great Ormond Street Hospital è conosciuto come uno dei migliori ospedali pediatrici del mondo, potrebbe perdere questa pregiata etichetta se le accuse mosse dal Dottor Holt nei confronti della struttura sanitaria si rivelassero fondate. Dopo oltre due anni di indagini si è giunti ieri a scoprire una verità fatta di indifferenza, incapacità e superficialità. Retroscena shock di una storia costata la vita ad un bimbo.
Arriva ad un ormai probabile scioccante epilogo la storia di un bimbo inglese che la stampa britannica ha soprannominato “Baby P.”, il bimbo di 17 mesi morto durante l’agosto del 2007 a causa delle iterate violenze subite.
I principali quotidiani del Regno Unito hanno riportato uno stralcio dell’intervista rilasciata dal Dottor Kim Holt, impiegato presso il Great Ormon Street Hospital, che ha curato più volte il piccolo Peter. Il medico si era attenuto alle procedure, avvertendo la direzione dell’ospedale, chiedendo che venissero messe in atto le misure del caso: l’intervento delle forze dell’ordine e dei servizi sociali. Nessuno lo ha mai ascoltato. Nel 2007 il tragico epilogo: “Baby P.” è stato trovato morto nella sua culla. Aveva testa e schiena rotte, i denti scheggiati, un dito parzialmente amputato e il corpicino coperto di lividi.
La madre, il suo convivente e il proprietario della pensione in cui vivevano sono stati immediatamente arrestati. Le indagini hanno portato gli inquirenti a ricostruire che, durante i suoi infernali 17 mesi di vita, il bimbo era stato portato per ben 35 volte negli ospedali londinesi. I vertici del Great Ormond Street, secondo quanto detto alla stampa dal Dottor Holt, hanno cercato allora di compare il suo silenzio, offrendogli 120mila sterline (poco più di 130mila euro).
Già subito dopo la morte del piccolo, la direzione dell’ospedale pediatrico avevano ammesso una parziale responsabilità, sollevando però obiezioni di tipo sindacale, imputando alla mancanza di personale e ai turni stressanti di lavoro la mancata comuicazione dei fatti di violenza alle autorità.
Altri medici della stessa struttura si erano dimessi subito dopo lo scandalo. Tramite un portavoce, i dirigenti della struttura medica negano ogni addebito, ritrattando in parte quanto avevano sostenuto, dicendo di non avere mai ricevuto segnalazioni da parte dello staff.
Resta ancora da chiarire, in questa indagine che si profila ingarbugliata e complessa, perché davanti ad un simile orribile sospetto il Dottor Holt non abbia scavalcato la direzione del nosocomio, richiedendo in prima persona l’intervento delle autorità.
Giuditta Mosca
(DA TGCOM)
Gb, ospedale tenta corrompere medico
Il Great Ormond Street Hospital è conosciuto come uno dei migliori ospedali pediatrici del mondo, potrebbe perdere questa pregiata etichetta se le accuse mosse dal Dottor Holt nei confronti della struttura sanitaria si rivelassero fondate. Dopo oltre due anni di indagini si è giunti ieri a scoprire una verità fatta di indifferenza, incapacità e superficialità. Retroscena shock di una storia costata la vita ad un bimbo.
Arriva ad un ormai probabile scioccante epilogo la storia di un bimbo inglese che la stampa britannica ha soprannominato “Baby P.”, il bimbo di 17 mesi morto durante l’agosto del 2007 a causa delle iterate violenze subite.
I principali quotidiani del Regno Unito hanno riportato uno stralcio dell’intervista rilasciata dal Dottor Kim Holt, impiegato presso il Great Ormon Street Hospital, che ha curato più volte il piccolo Peter. Il medico si era attenuto alle procedure, avvertendo la direzione dell’ospedale, chiedendo che venissero messe in atto le misure del caso: l’intervento delle forze dell’ordine e dei servizi sociali. Nessuno lo ha mai ascoltato. Nel 2007 il tragico epilogo: “Baby P.” è stato trovato morto nella sua culla. Aveva testa e schiena rotte, i denti scheggiati, un dito parzialmente amputato e il corpicino coperto di lividi.
La madre, il suo convivente e il proprietario della pensione in cui vivevano sono stati immediatamente arrestati. Le indagini hanno portato gli inquirenti a ricostruire che, durante i suoi infernali 17 mesi di vita, il bimbo era stato portato per ben 35 volte negli ospedali londinesi. I vertici del Great Ormond Street, secondo quanto detto alla stampa dal Dottor Holt, hanno cercato allora di compare il suo silenzio, offrendogli 120mila sterline (poco più di 130mila euro).
Già subito dopo la morte del piccolo, la direzione dell’ospedale pediatrico avevano ammesso una parziale responsabilità, sollevando però obiezioni di tipo sindacale, imputando alla mancanza di personale e ai turni stressanti di lavoro la mancata comuicazione dei fatti di violenza alle autorità.
Altri medici della stessa struttura si erano dimessi subito dopo lo scandalo. Tramite un portavoce, i dirigenti della struttura medica negano ogni addebito, ritrattando in parte quanto avevano sostenuto, dicendo di non avere mai ricevuto segnalazioni da parte dello staff.
Resta ancora da chiarire, in questa indagine che si profila ingarbugliata e complessa, perché davanti ad un simile orribile sospetto il Dottor Holt non abbia scavalcato la direzione del nosocomio, richiedendo in prima persona l’intervento delle autorità.
Giuditta Mosca
(DA TGCOM)
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sabato 19 luglio 2008
PAZIENTE SBAGLIATA
Scambia la cartella clinica e fa abortire la paziente sbagliata
ROMA (19 luglio) – Uno scambio di cartelle cliniche e una paziente alla 9 settimana di gravidanza, ricoverata solo per un controllo, si è trovata a dover abortire dopo che le era stata somministrata per errore la pillola abortiva. E' accaduto in una casa di cura vicino a Birmingham, in Gran Bretagna dove un'infermiera ha confuso due cartelle cliniche che avevano lo stesso nome. Lo racconta l'edizione online del Daily Mirror. L'errore di Ann Downer, infermiera della clinica Calthorpe di Edgbaston, è stato scoperto quando la donna che aveva deciso di abortire si è recata alla clinica dove però non sono riusciti a trovare la sua cartella. L'altra paziente, che voleva soltanto sottoporsi a una visita, aveva superato le nove settimane di gestazione, termine ultimo entro il quale è possibile assumere la pillola abortiva, ed aveva deciso di portare avanti la gravidanza. Ha dovuto, quindi, subire un intervento per completare chirurgicamente l'aborto. L'infermiera ha ammesso di aver dato la pillola alla paziente sbagliata, ma ha detto di aver chiesto il suo consenso. Sebbene la commissione d'inchiesta, riunitasi a Londra, sia convinta del contrario, ha concesso alla Downer di continuare ad esercitare la professione, definendo il suo errore un «incidente isolato». (da ilmessaggero.it)
ROMA (19 luglio) – Uno scambio di cartelle cliniche e una paziente alla 9 settimana di gravidanza, ricoverata solo per un controllo, si è trovata a dover abortire dopo che le era stata somministrata per errore la pillola abortiva. E' accaduto in una casa di cura vicino a Birmingham, in Gran Bretagna dove un'infermiera ha confuso due cartelle cliniche che avevano lo stesso nome. Lo racconta l'edizione online del Daily Mirror. L'errore di Ann Downer, infermiera della clinica Calthorpe di Edgbaston, è stato scoperto quando la donna che aveva deciso di abortire si è recata alla clinica dove però non sono riusciti a trovare la sua cartella. L'altra paziente, che voleva soltanto sottoporsi a una visita, aveva superato le nove settimane di gestazione, termine ultimo entro il quale è possibile assumere la pillola abortiva, ed aveva deciso di portare avanti la gravidanza. Ha dovuto, quindi, subire un intervento per completare chirurgicamente l'aborto. L'infermiera ha ammesso di aver dato la pillola alla paziente sbagliata, ma ha detto di aver chiesto il suo consenso. Sebbene la commissione d'inchiesta, riunitasi a Londra, sia convinta del contrario, ha concesso alla Downer di continuare ad esercitare la professione, definendo il suo errore un «incidente isolato». (da ilmessaggero.it)
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martedì 18 marzo 2008
METADONE E BAMBINI
17 mar 23:44
Gb: metadone a bimbo di 2 anni, in manette 2 persone
LONDRA - Due uomini sono stati arrestati a Birmingham, in Inghilterra, dopo che un bimbo di due anni e' morto probabilmente per un'overdose di metadone. Il bimbo inglese era stato ricoverato all'ospedale di Birmingham la settimana scorsa, ma i dottori non sono riusciti a fare nulla. Un altro bimbo, di tre anni, e' in condizioni stabili, secondo la polizia. A finire in manette un trentenne, fermato con l'accusa di negligenza, e un 33enne, sospettato di aver avuto con se' il metadone. (Agr)
Gb: metadone a bimbo di 2 anni, in manette 2 persone
LONDRA - Due uomini sono stati arrestati a Birmingham, in Inghilterra, dopo che un bimbo di due anni e' morto probabilmente per un'overdose di metadone. Il bimbo inglese era stato ricoverato all'ospedale di Birmingham la settimana scorsa, ma i dottori non sono riusciti a fare nulla. Un altro bimbo, di tre anni, e' in condizioni stabili, secondo la polizia. A finire in manette un trentenne, fermato con l'accusa di negligenza, e un 33enne, sospettato di aver avuto con se' il metadone. (Agr)
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lunedì 17 dicembre 2007
CICA
Cosa diavolo è il CICA? L'acronimo significa Criminal Injuries Compensation Authority. Si trova in Gran Bretagna e puoi leggere qui la sua natura, scopi, funzioni https://www.cica.gov.uk/portal/page?_pageid=736,1&_dad=portal&_schema=PORTAL
In breve, è un ente che indennizza le vittime innocenti di atti criminali, con una somma analoga a quella che avrebbe ottenuto dopo una causa civile. Un anticipo, insomma. Pare che la cosa funzioni, e funzioni bene. Ma siamo in Gran Bretagna.
Ho pensato: sarebbe fattibile in Italia?
Pensaci, ma prima rileggi il post precedente.
In breve, è un ente che indennizza le vittime innocenti di atti criminali, con una somma analoga a quella che avrebbe ottenuto dopo una causa civile. Un anticipo, insomma. Pare che la cosa funzioni, e funzioni bene. Ma siamo in Gran Bretagna.
Ho pensato: sarebbe fattibile in Italia?
Pensaci, ma prima rileggi il post precedente.
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giovedì 11 ottobre 2007
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
http://www.guardian.co.uk/uklatest/story/0,,-6988063,00.html
Spesso affermo pubblicamente che gli ospedali debbono essere puliti, disinfestati e disinfettati, e che medici e infermieri si debbono lavare le mani, fra una visita e l'altra, e che i pazienti debbono essere tenuti puliti. L'inosservanza delle norme igieniche porta ad infezioni, talora a carattere epidemico. Le infezioni nosocomiali debbono essere tenute sotto controllo, alternativamente possono verificarsi casi di morte, attribuibili a negligenza, soprattutto da parte degli amministratori degli ospedali. Nel Regno Unito, alcuni ospedali sono stati colpiti dal Cl. difficile, e i morti sono stati 90. Medici e amministratori sono, per il momento, sotto inchiesta. Leggi dal Guardian la cronaca.
Spesso affermo pubblicamente che gli ospedali debbono essere puliti, disinfestati e disinfettati, e che medici e infermieri si debbono lavare le mani, fra una visita e l'altra, e che i pazienti debbono essere tenuti puliti. L'inosservanza delle norme igieniche porta ad infezioni, talora a carattere epidemico. Le infezioni nosocomiali debbono essere tenute sotto controllo, alternativamente possono verificarsi casi di morte, attribuibili a negligenza, soprattutto da parte degli amministratori degli ospedali. Nel Regno Unito, alcuni ospedali sono stati colpiti dal Cl. difficile, e i morti sono stati 90. Medici e amministratori sono, per il momento, sotto inchiesta. Leggi dal Guardian la cronaca.
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venerdì 13 aprile 2007
DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITA'
Chiunque abbia mai visitato un delinquente affetto da Disturbo antisociale di personalità sa bene che questa persona è refrattaria a qualsiasi terapia, e che continuerà a procurare danni agli altri infischiandosene completamente, senza provare alcun rimorso. Se la condotta è improntata a violenza, naturalmente il quadro peggiora.
Di questi delinquenti si sta occupando il governo britannico, nella assoluta consapevolezza che per queste persone non è possibile fare alcunchè, salvo metterli in posizione da non nuocere, cioè tenerli in galera.
Leggi nel New Scientist questo approfondito articolo http://www.newscientist.com/channel/being-human/mg19425993.900?DCMP=NLC-nletter&nsref=mg19425993.900
Pensa a quello che potremmo fare anche noi, che abbiamo la tradizione lombrosiana che ci aiuta a capire che talora non è possibile fare diversamente.
Di questi delinquenti si sta occupando il governo britannico, nella assoluta consapevolezza che per queste persone non è possibile fare alcunchè, salvo metterli in posizione da non nuocere, cioè tenerli in galera.
Leggi nel New Scientist questo approfondito articolo http://www.newscientist.com/channel/being-human/mg19425993.900?DCMP=NLC-nletter&nsref=mg19425993.900
Pensa a quello che potremmo fare anche noi, che abbiamo la tradizione lombrosiana che ci aiuta a capire che talora non è possibile fare diversamente.
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