I DATI DEL RAPPORTO DELL'OSSERVATORIO UE SULLE DROGHE
Europa, raddoppiano decessi per cocaina
Quattro milioni l'hanno usata nell'ultimo anno, Italia ai vertici della classifica. Un milione di persone in cura
NOTIZIE CORRELATE
Relazione sulle droghe in Europa: pdf
(Ansa) MILANO - Tecniche sempre più sofisticate per nasconderla e spacciarla, consumi al galoppo e raddoppio in un anno dei decessi: la cocaina continua a essere, dopo la cannabis, la droga più amata dagli europei. Quasi 14 milioni di adulti tra i 15 e i 64 anni l'hanno provata; quattro milioni nell'ultimo anno. E l'Italia resta ai vertici delle classifiche (2,9% di consumatori sulla popolazione generale), dopo Spagna e Regno Unito (che tocca un inquietante 6,2%). I dati sono quelli della Relazione sull'evoluzione del fenomeno della droga in Europa, presentata dall'Agenzia europea delle droghe (Oedt) a Lisbona e Roma, e si riferiscono alla situazione (prevalentemente aggiornata al 2008) dei 27 Stati membri dell’Unione europea, dei Paesi candidati Croazia e Turchia e della Norvegia.
ULTRAQUARANTENNI - L'attrazione verso gli stupefacenti non riguarda solo i giovani: un tossicodipendente su cinque ha 40 o più anni, una percentuale pari al 19% dell'intera popolazione europea. La percentuale di quarantenni e ultraquarantenni in cura è quasi raddoppiata rispetto a dieci anni fa, quando non superava il 10%. I consumatori di stupefacenti non più giovani che si sottopongono ai trattamenti si trovano ad affrontare tassi elevati di disoccupazione, isolamento sociale e presentano le conseguenze fisiche e psicosociali croniche di un consumo di stupefacenti di lungo termine oltre a frequenti problemi correlati al consumo di alcol e tabacco. Inoltre, essendo sottoposti a invecchiamento precoce, hanno bisogno di un'assistenza sanitaria generalmente necessaria a persone molto più anziane.
MILLE DECESSI NEL 2008 - La relazione descrive anche le tecniche per far circolare la cocaina: prima dell'esportazione introducono sostanza base o idrocloride in materiali da trasporto (cera d'api, fertilizzanti o tessuti) e poi la estraggono nei laboratori clandestini. Preoccupa il boom di decessi: nel 2008 sono raddoppiati, passando dai 500 del 2007 a mille. Nello stesso anno 70mila europei hanno cominciato a curarsi dalla dipendenza da polvere bianca, il 17% di tutti i nuovi pazienti che si sottopongono a trattamento. «Troppi europei considerano ancora il consumo di cocaina come un accessorio relativamente innocuo di uno stile di vita di successo» afferma il direttore dell'Oedt, Wolfgang Goetz. Invece, occorre sapere che «non solo il suo consumo può aumentare pesantemente e con rapidità, ma anche che può causare decessi, persino quando l'assunzione è occasionale e le dosi sono basse». In Europa in un anno sono aumentate di un milione sia le persone che hanno provato la cocaina che quelle che l'hanno assunta abitualmente. Il livello di consumo è particolarmente concentrato in alcuni Paesi tra cui l'Italia, dove il rapporto uomo-donna è di 6:1 e l'età media dei consumatori di 34 anni. Quanto al consumo una tantum, l'Italia è al 7%. Quasi l'80 % dei consumatori di droga in terapia vive in Germania, Spagna, Francia, Italia e Regno Unito.
EROINA STABILE - Sempre secondo le stime dell'Oedt ogni anno almeno un milione di persone si sottopone a qualche forma di cura per problemi di droga, ma ci sono diseguaglianze nell'accesso alle cure per i criteri di ammissione troppo rigidi, i costi a carico dei pazienti e la mancanza di risorse umane e finanziarie. Per la maggior parte chi si sottopone a terapie è dipendente da eroina: in questo campo si sono fatti in Europa passi in avanti soprattutto nel garantire in tutti i Paesi la terapia sostitutiva a base di metadone. Ma non basta: servono servizi di assistenza che rispondano a esigenze più complesse, come quelle dei consumatori di cocaina o di cannabis o dei poliassuntori, cioè chi consuma più sostanze contemporaneamente. In alcuni Paesi (Germania, Paesi Bassi e Regno Unito) si sta facendo strada un approccio innovativo, il trattamento via internet, rivolto a persone dipendenti dalla cannabis poco disponibili a cercare aiuto nei servizi classici. Per quanto riguarda l'eroina, il rapporto dell'Oedt segnala che in Europa il problema non è in calo: dopo una diminuzione nei primi anni Duemila, la tendenza è stabile o in aumento. L'agenzia europea stima che i tossicodipendenti da oppioidi (essenzialmente eroina) siano 1 milione e 350mila, e che il reclutamento di nuovi consumatori non accenna a diminuire, come dimostra la crescita degli eroinomani in trattamento negli ultimi anni. Aumentano anche i decessi per stupefacenti (7.371 nel 2008 contro i 7.021 del 2007), che nell'85% dei casi riguardano persone dipendenti dall'eroina.
AMFETAMINE ED ECSTASY - Stabili anche amfetamine ed ecstasy, ma il problema riguarda in particolare i Paesi del Nord Europa. Il consumo delle prime (amfetamina o metamfetamina) rimane nel complesso inferiore rispetto a quello di cocaina, ma in diversi Paesi sono la sostanza stimolante usata più comunemente. Dodici milioni di europei le hanno provate, 2 milioni nell'ultimo anno. Per quanto riguarda l'ecstasy, 11 milioni l'hanno provata (2,5 nell'ultimo anno). Infine, dai dati preliminari del 2009, emerge che sono 24 le nuove sostanze psicoattive notificate all'Oedt e all'Europol. Una cifra quasi raddoppiata rispetto a quella del 2008 (13). Il rapporto sottolinea la crescente popolarità dei catinoni sintetici, derivati del composto catinone a sua volte facente parte della famiglia delle amfetamine. Quindici catinoni sintetici sono monitorati attraverso il sistema di allerta rapido, con particolare attenzione al mefedrone. Sono infine nove i cannabinoidi sintetici, chiamati "Spice", sotto osservazione da parte dell'Oedt che evidenzia come si tratti di prodotti molto diversificati e con composizioni che mutano rapidamente in risposta alle misure di controllo. La comparsa di nuovi composti sintetici non regolamentati, commercializzati su internet come droghe legali o "non adatte al consumo umano", presenta una sfida crescente per il monitoraggio, la risposta e il controllo delle nuove sostanze psicoattive. Nel 2010 ne sono state individuate 31, tra cui catinoni e cannabinoidi sintetici, oltre a nuove sostanze sintetiche simili alla cocaina e alle amfetamine.
«CONSUMI IN CALO NEL 2009» - Per quanto riguarda la situazione italiana gli ultimi dati, relativi al 2009 e riportati nella Relazione presentata al Parlamento, tratteggiano un quadro diverso che vede i consumi di droghe in calo. Lo ha precisato il capo del Dipartimento nazionale politiche antidroga, Giovanni Serpelloni, durante la presentazione del rapporto Oedt. Un calo, soprattutto dei consumatori occasionali, «rilevabile anche mediante il dosaggio dei metaboliti delle droghe nelle acque reflue fognarie delle maggiori città italiane, nel quale è stato documentato chiaramente un calo della loro presenza dal 2008 a oggi».
Redazione online
10 novembre 2010
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mercoledì 10 novembre 2010
mercoledì 25 novembre 2009
MORTE PER EROINA IN CELLA
Morì di overdose in cella
Ai familiari 182mila euro
L’associazione Antigone: «Sentenza storica»
Maurizio Freguia morì in carcere per overdose di eroina (web)
ROVIGO – «Un giudice civile di Padova ha con dannato il ministero della giustizia a risarcire con 182mila euro la sorella di un detenuto trenta cinquenne morto nel carcere di Rovigo per over dose». Patrizio Gonnella, presidente dell’associa zione Antigone, definisce la recente decisione «storica» paragonandola con quanto accaduto di recente a Diana Blefari. A ottenere il risarcimen to è stata la sorella di Maurizio Freguia, che il 27 dicembre del 2000 perse la vita in carcere. A stroncarlo, come accertato dall’autopsia, è stata una dose letale di eroina. La droga, per gli accer tamenti dell’epoca, potrebbe essergli stata conse gnata durante i colloqui coi detenuti anche se non si è mai arrivati a chiarire le circostanze. Non così, ad esempio, per il giudice patavino che nella sentenza ha parlato di sorveglianza ca rente, visto che sarebbe stato un compagno di cella a cedere l‘eroina al rodigino che era appena rientrato da un permesso premio. Freguia si sentì male la sera prima.
Curato nel l’infermeria del carcere, poi venne ricoverato in ospedale salvo poi rientrare in via Verdi. Quella mattina le sue condizioni peggiorarono fino al decesso. Giampietro Pegoraro, coordinatore de gli agenti penitenziari della Cgil, quel giorno era al lavoro. «Da parte nostra fu fatto tutto il possi bile per salvare Freguia – afferma – ma invano». Secondo il presidente di Antigone Gonnella «un tossicodipendente e alcolista, ha ragionato il giudice – afferma - affinché sia conservato, cu rato, tutelato, deve essere innanzitutto osserva to. Se si trascura di osservarlo, e si permette che si inietti una dose letale di eroina, il Ministero della Giustizia è corresponsabile della morte». Allo stesso modo, continua Gonnella, «si po trebbe usare questa argomentazione per sostene re che Diana Blefari, abbandonata a se stessa nel la propria cella singola nella quale non si alzava quasi più dalla branda, non è stata conservata, curata, tutelata dal nostro Ministero. E la stessa cosa si potrebbe dire per molte altre morti».
A.A.
24 novembre 2009 (da corrieredelveneto.it)
Ai familiari 182mila euro
L’associazione Antigone: «Sentenza storica»
Maurizio Freguia morì in carcere per overdose di eroina (web)
ROVIGO – «Un giudice civile di Padova ha con dannato il ministero della giustizia a risarcire con 182mila euro la sorella di un detenuto trenta cinquenne morto nel carcere di Rovigo per over dose». Patrizio Gonnella, presidente dell’associa zione Antigone, definisce la recente decisione «storica» paragonandola con quanto accaduto di recente a Diana Blefari. A ottenere il risarcimen to è stata la sorella di Maurizio Freguia, che il 27 dicembre del 2000 perse la vita in carcere. A stroncarlo, come accertato dall’autopsia, è stata una dose letale di eroina. La droga, per gli accer tamenti dell’epoca, potrebbe essergli stata conse gnata durante i colloqui coi detenuti anche se non si è mai arrivati a chiarire le circostanze. Non così, ad esempio, per il giudice patavino che nella sentenza ha parlato di sorveglianza ca rente, visto che sarebbe stato un compagno di cella a cedere l‘eroina al rodigino che era appena rientrato da un permesso premio. Freguia si sentì male la sera prima.
Curato nel l’infermeria del carcere, poi venne ricoverato in ospedale salvo poi rientrare in via Verdi. Quella mattina le sue condizioni peggiorarono fino al decesso. Giampietro Pegoraro, coordinatore de gli agenti penitenziari della Cgil, quel giorno era al lavoro. «Da parte nostra fu fatto tutto il possi bile per salvare Freguia – afferma – ma invano». Secondo il presidente di Antigone Gonnella «un tossicodipendente e alcolista, ha ragionato il giudice – afferma - affinché sia conservato, cu rato, tutelato, deve essere innanzitutto osserva to. Se si trascura di osservarlo, e si permette che si inietti una dose letale di eroina, il Ministero della Giustizia è corresponsabile della morte». Allo stesso modo, continua Gonnella, «si po trebbe usare questa argomentazione per sostene re che Diana Blefari, abbandonata a se stessa nel la propria cella singola nella quale non si alzava quasi più dalla branda, non è stata conservata, curata, tutelata dal nostro Ministero. E la stessa cosa si potrebbe dire per molte altre morti».
A.A.
24 novembre 2009 (da corrieredelveneto.it)
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martedì 25 marzo 2008
DROGHE ITALIA 2007
Droga, nel 2007 crescono i morti e gli arrestiL'Italia è il secondo mercato mondiale dell'eroina
ROMA (25 marzo) - Cresce il numero dei morti per droga e delle persone finite in cella per spaccio. Nel 2007 trentacinquemila persone sono state segnalate all'autorità giudiziaria, di cui 27.490 arrestate per reati che vanno dal traffico illecito all'associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. E' quanto emerge dalla relazione della Direzione centrale servizi antidroga (Dcsa), da cui si evidenzia, come nel caso dei sequestri, un aumento sia del numero complessivo delle persone segnalate (+6,68%) sia di quelle finite in carcere (6,88% in più rispetto al 2006). Morti in aumento. Sono 589 i morti per droga in Italia nel 2007, 38 in più dell'anno scorso. Vertiginoso aumento, +193,67 per cento, anche dei sequestri di droghe sintetiche, passati dalle 133.979 dosi del 2006 alle 393.457 dosi del 2007. In crescita anche i sequestri di eroina (+42,96 per cento) - 1.328 chili nel 2006, 1.899 chili nel 2007 - mentre calano quelli di cocaina, scesi del 15,32 per cento (4.638 chili nel 2006 contro 3.927 nel 2007) e di marijuana, diminuiti dell'8,77 per cento (4.976 i chili sequestrati nel 2006, 4.539 quelli nel 2007).Italia secondo mercato mondiale eroina. Il mercato europeo, insieme a quello degli Stati Uniti, è il primo al mondo per consumo di ogni tipo di sostanza stupefacente e in particolare quello italiano, sulla base dei sequestri effettuati, è attualmente tra i primi mercati della cocaina ed il secondo dell'eroina, rappresentando un obiettivo irrinunciabile per i narcotrafficanti internazionali, sottolinea ancora la relazione della Direzione centrale servizi antidroga.Dei 35.238 denunciati nel 2007 per dorga, il 69,73% sono italiani (24.572) mentre il 30,27% (10.666) sono stranieri. Le donne rappresentano invece il 9,1% del totale, e i minori il 2,93%. Tra gli oltre 27mila arrestati, 3.784 sono accusati di associazione a delinquere, «indice - sottolinea la relazione - di una forte e costante attenzione degli organi operativi verso il settore della criminalità organizzata».In arrivo una nuova ondata di eroina sull'Europa e i prezzi più bassi e l'alto grado di purezza potrebbero fare aumentare i decessi per overdose. L'allarme lo lancia sempre la relazione 2007 della Direzione centrale servizi antidroga del Viminale. Il 93% dell'eroina mondiale viene oggi prodotto in Afghanistan; si tratta di una produzione che eccede, di circa il 30%, la domanda globale. È, quindi, ragionevole attendersi in Europa, nell'arco dei prossimi due anni, una nuova ondata di eroina caratterizzata da un verosimile abbassamento dei prezzi e da un superiore grado di purezza, fattori che potrebbero causare un nuovo aumento del numero delle tossicodipendenze ed una possibile crescita dei decessi per overdose.
ROMA (25 marzo) - Cresce il numero dei morti per droga e delle persone finite in cella per spaccio. Nel 2007 trentacinquemila persone sono state segnalate all'autorità giudiziaria, di cui 27.490 arrestate per reati che vanno dal traffico illecito all'associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. E' quanto emerge dalla relazione della Direzione centrale servizi antidroga (Dcsa), da cui si evidenzia, come nel caso dei sequestri, un aumento sia del numero complessivo delle persone segnalate (+6,68%) sia di quelle finite in carcere (6,88% in più rispetto al 2006). Morti in aumento. Sono 589 i morti per droga in Italia nel 2007, 38 in più dell'anno scorso. Vertiginoso aumento, +193,67 per cento, anche dei sequestri di droghe sintetiche, passati dalle 133.979 dosi del 2006 alle 393.457 dosi del 2007. In crescita anche i sequestri di eroina (+42,96 per cento) - 1.328 chili nel 2006, 1.899 chili nel 2007 - mentre calano quelli di cocaina, scesi del 15,32 per cento (4.638 chili nel 2006 contro 3.927 nel 2007) e di marijuana, diminuiti dell'8,77 per cento (4.976 i chili sequestrati nel 2006, 4.539 quelli nel 2007).Italia secondo mercato mondiale eroina. Il mercato europeo, insieme a quello degli Stati Uniti, è il primo al mondo per consumo di ogni tipo di sostanza stupefacente e in particolare quello italiano, sulla base dei sequestri effettuati, è attualmente tra i primi mercati della cocaina ed il secondo dell'eroina, rappresentando un obiettivo irrinunciabile per i narcotrafficanti internazionali, sottolinea ancora la relazione della Direzione centrale servizi antidroga.Dei 35.238 denunciati nel 2007 per dorga, il 69,73% sono italiani (24.572) mentre il 30,27% (10.666) sono stranieri. Le donne rappresentano invece il 9,1% del totale, e i minori il 2,93%. Tra gli oltre 27mila arrestati, 3.784 sono accusati di associazione a delinquere, «indice - sottolinea la relazione - di una forte e costante attenzione degli organi operativi verso il settore della criminalità organizzata».In arrivo una nuova ondata di eroina sull'Europa e i prezzi più bassi e l'alto grado di purezza potrebbero fare aumentare i decessi per overdose. L'allarme lo lancia sempre la relazione 2007 della Direzione centrale servizi antidroga del Viminale. Il 93% dell'eroina mondiale viene oggi prodotto in Afghanistan; si tratta di una produzione che eccede, di circa il 30%, la domanda globale. È, quindi, ragionevole attendersi in Europa, nell'arco dei prossimi due anni, una nuova ondata di eroina caratterizzata da un verosimile abbassamento dei prezzi e da un superiore grado di purezza, fattori che potrebbero causare un nuovo aumento del numero delle tossicodipendenze ed una possibile crescita dei decessi per overdose.
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