sabato 19 febbraio 2011

AUTOPSIA

IL PUSHER UCCISO COINVOLTO NEL CASO MARRAZZO
Morte Cafasso, falso in atto pubblico
per i consulenti che fecero autopsia
Richiesto giudizio immediato per i 2 medici legali della Procura che esaminarono il corpo del pusher ucciso: fecero solo dei prelievi istologici

ROMA - Falso in atto pubblico. È questo il reato per cui è stato disposto il giudizio immediato nei confronti dei due medici legali che effettuarono l'autopsia di Gianguerino Cafasso, il pusher coinvolto nella vicenda Marrazzo. Sotto accusa ci sono Stefano Moriani e Mauro Iacopini, che come consulenti della Procura svolsero gli accertamenti clinici.



Gianguerino Cafasso (Ansa) L'ACCUSA - Secondo l'atto del pm Eugenio Albamonte i due affermarono di aver fatto una serie di controlli sul corpo di Cafasso che invece non furono fatti: dissero di aver analizzato ed effettuato, in sede di esame autoptico, tutti gli accertamenti sul corpo dell'uomo mentre da una seconda autopsia, eseguita nell'ambito dell'incidente probatorio sollecitato dai difensori dei tre carabinieri accusati di omicidio volontario, è emerso che quanto dichiarato dai medici non corrispondeva a quanto affettivamente fatto. Dall'esame svolto il 4 settembre scorso dal professore Giovanni Arcudi, insomma, infatti è emerso che non sarebbe stato effettuato l'esame della scatola cranica, che gli organi interni erano in situ e ancora collegati tra di loro e che erano stati effettuati solo dei prelievi istologici e verifiche sul cuore.
IL PROCESSO - Nei confronti di Moriani e Iacopini il pubblico ministero Albamonte, ha chiesto ed ottenuto l'interdizione dall'attività professionale e da quella da pubblico ufficiale per due mesi. Il 28 febbraio si terrà l'udienza al riesame per valutare le istanze dei difensori dei due professionisti. I due, interrogati dal gip, al quale hanno spiegato che la consulenza da loro redatta per il caso Cafasso è stata realizzata utilizzando un precedente esame e che quindi ci sarebbe stato solo un errore materiale, di semplice redazione.

Redazione online
18 febbraio 2011

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