giovedì 14 aprile 2011

Long Island

Dieci cadaveri seppelliti tra le dune:
caccia al serial killer di Long Island




di Anna Guaita
NEW YORK - Sono le cinque di mattino di una bella giornata di maggio. Sull’Oceano che bagna Long Island brilla un sole già estivo. Gus Coletti si è alzato presto, per godersi l’aria di mare e fare una passeggiata. Sta radendosi, al suono di vecchie canzoni di Frank Sinatra, quando qualcuno bussa con violenza alla sua porta: «Aiuto, aiuto, per favore, aiuto!», grida una voce femminile. Gus apre e si trova davati una bella ragazza spaventatissima, che singhiozza «mi vogliono uccidere!». Il pensionato non ci pensa due volte, corre al telefono e compone il 911, il numero delle emergenze. Ma quando comincia a dire: «Polizia, mandate la polizia, c’è una ragazza in pericolo», lei fa dietrofront e scappa.

Comincia così, sulle spiagge di New York, una delle storie di cronaca nera più raccapriccianti e avvincenti degli ultimi anni. La ragazza, Shannan Gilbert, è una escort, che ha risposto a un annuncio di un cliente sul popolare sito Craigslist. Non si sa come mai sia arrivata dal New Jersey fino a Long Island, sino alla porta della villetta di Gus Coletti. Si sa solo che da quella mattina di lei non si troverà più traccia. Invece, la polizia troverà dieci corpi. Alcuni sono di giovani donne, tutte escort, ma uno pare sia di un bambino e un altro di un uomo adulto. Si è parlato di un serial killer, ma da ieri si sospetta che quella strisca di dune e paludi coperte da cespugli spinosi, e bagnate dalle onde dell’Oceano siano state il ”deposito” di più di un omicida, forse due o anche di più.

La scoperta dei cadaveri è cominciata in dicembre, quando un giovane poliziotto che voleva far fare un po’ di esercizio al suo cane da fiuto, si è recato sul posto dove si erano perse le tracce di Shannan Gilbert all’inizio dell’estate. Dopo neanche una mezz’ora fra le dune di Gilco Beach, un’area naturale, protetta e disabitata, il cane ha puntato e si è messo a guaire. Così, sepolto sotto un fitto groviglio di arbusti, è stato trovato il primo cadavere. Subito è arrivata la squadra del medico legale, cani, decine di poliziotti, e nell’arco di due giorni sono stati dissepolti altri tre cadaveri. Erano i resti di altre escort che avevano trovato clienti attraverso annunci via internet. Ma nessuno di quei corpi era di Shannan.

La ricerca riprende in marzo, quando la neve si scioglie, e i cani possono tornare in quella zona desolata e deserta di Long Island. La polizia porta anche le unità a cavallo, che possono meglio addentrarsi nel fitto della vegetazione e fra le dune. E la ricerca dà il suo amaro frutto: altri quattro cadaveri di giovani donne vengono trovati, alcune sono state smembrate, ma tutte avvolte nelle stesse tele di plastica, e sepolte sotto i cespugli. Questa volta c’è anche l’Fbi, che ha spedito a New York quella unità di ”esperti del comportamento” resa nota dal serial tv ”Criminal Minds”. Ci si rende conto che l’omicida ha agito in modo che di lui non restino tracce e si comincia a sospettare che possa essere stato un ex poliziotto.

Senonché proprio in questi ultimissimi giorni, a cinque chilometri dai primi resti, vengono trovati altri due cadaveri in stato di avanzata decomposizione. E questa volta non si tratta di donne, ma di un corpo di un bambino e di un uomo adulto. E sono cadaveri più vecchi, sepolti nella zona almeno dieci anni fa. E sorge il sospetto che quella striscia di sabbia e palude possa essere stato il luogo di ”scarico” di vari omicidi, forse addirittura del serial killer Joel Rifkin, arrestato nel 1993. Rifkin era sospettato di aver ucciso 17 persone, ma si trovarono solo i corpi di 9 vittime. L’omicida, in carcere a vita, si è sempre rifiutato di collaborare con le autorità per ritrovare gli altri corpi.

La ricerca si va dunque allargando sempre di più. Adesso la polizia ha ottenuto avanzati e sofisticati sistemi di identificazione chimica del terreno, e gru che possano portare gli inquirenti a guardare dall’alto l’immensa distesa di arbusti, alberi, sabbia, dune. L’estate si avvicina: queste zone che ora sono aride e deserte diventeranno verdi e anche più folte e difficili da penetrare, mentre la larga spiaggia bianca che le costeggia dovrebbero diventare meta di villeggianti.

O forse no: i newyorchesi sono impressionati dall’orribile vicenda del serial killer, e al momento appare improbabile che quella zona costiera si riempia di ombrelloni e bagnanti. Gli stessi abitanti dei paesini che confinano con l’area naturale protetta non nascondono la propria paura: «Facevo sempre una passeggiata con il cane la sera, lungo Gilco Beach, ma ora lo porto al giardinetto» confessa una signora che vive non lontano dalla villetta di Gus Coletti.

Mercoledì 13 Aprile 2011 - 21:44

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