domenica 21 novembre 2010
Romeno ucciso a coltellate
Ucciso a coltellate un 26enne romeno
Sangue nella notte a Torino, dove un giovane è stato ucciso a coltellate durante un litigio davanti a un locale. La vittima sarebbe un romeno di 26 anni. Il ragazzo è stato colpito a un fianco con un fendente ed è deceduto poco dopo l'arrivo al pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni Bosco. L'assassino è fuggito dal luogo del delitto ed è ricercato dai carabinieri.
L'omicidio è avvenuto alla periferia Nord di Torino, davanti al locale "Batmania", in via Reiss Romoli. Al litigio hanno assistito alcuni testimoni già interrogati dagli investigatori. Al momento non è ancora chiaro cosa abbia innescato la lite finita nel sangue. Quello che è certo è che l'assassino a un certo punto ha estratto un coltello e si è scagliato contro la vittima, ferendolo mortalmente.
L'omicidio è avvenuto intorno alle 4, al termine di un violento diverbio cominciato all'interno della discoteca. L'assassino dovrebbe essere un rumeno e potrebbe far parte del giro di conoscenti della vittima. La discoteca è infatti frequentata quasi esclusivamente da rumeni e, al suo interno, la quasi totalità delle scritte sono in questa lingua.
domenica 5 aprile 2009
IL PROCESSO DELL'AMIANTO
martedì 17 febbraio 2009
ESERCIZIO ABUSIVO
Le indagini delle Fiamme Gialle hanno consentito di far emergere un quadro di illegalità desolante: a farne le spese è la salute dei cittadini
TORINO
Falsi medici al lavoro senza essere in possesso della imprescindibile laurea specialistica: prescrizioni di farmaci, diagnosi, terapie, otturazioni, ponti e cura dell’igiene dentale, tutto rigorosamente illegale. Lunghe liste di clienti, anni di attività alle spalle, credenziali e fiducia illimitata; un castello costruito senza fondamenta, in assenza di titoli professionali.
Le indagini delle Fiamme Gialle sono partite all’inizio del trascorso anno, prendendo le mosse da segnalazioni pervenute al numero di pubblica utilità 117, tutte dirette a denunciare l’attività dei medici improvvisati.
Attività investigative lunghe e complesse che hanno permesso di deferire alla autorità giudiziaria per esercizio abusivo della professione medica i falsi dottori.
Le indagini hanno consentito di far emergere un quadro di illegalità desolante quanto variegato: partendo dal dentista abusivo che aveva occultato la propria illecita attività in essere da oltre 15 anni grazie ad una porta-attaccapanni scorrevole dietro alla quale i finanzieri hanno trovato uno studio odontoiatrico con tanto di apparecchiature elettrodiagnostiche, e finendo con chi prescriveva terapie bio-energetiche per la cura di patologie anche gravissime.
Forti dell’esperienza maturata nel settore, alcuni odontotecnici effettuavano ogni sorta di intervento chirurgico dai quali, in alcuni casi, sono scaturiti lesioni irreparabili: anestesie locali, devitalizzazioni, detartrasi, estrazioni ed addirittura impiantologia, oltre che alla realizzazione ed installazione di ogni tipo di protesi.
Il motivo della loro affermazione professionale e dei correlati lauti guadagni è verosimilmente da ascrivere ai prezzi concorrenziali.
La Guardia di Finanza ha risposto alle segnalazioni che sono arrivate dai cittadini che hanno subito danni permanenti a causa dell’imperizia degli “abusivi” intervenendo contro chi opera al di fuori della legalità, nell’ambito di tale delicato settore professionale.
L’attività della Guardia di Finanza ha consentito di deferire all’Autorità Giudiziaria venti persone di cui diciannove denunciate a piede libero ed una tratta in arresto per condotte ostative ai controlli e lesive della libertà personale delle proprie dipendenti; sono ancora in corso indagini di natura prettamente fiscale finalizzate al recupero a tassazione dei proventi illeciti realizzati dai protagonisti delle condotte criminali accertate, nell’ambito di prestazioni mediche abusive realizzate senza l’emissione di alcun documento di natura fiscale. (da lastampa.it)
martedì 14 ottobre 2008
IL DISASTRO DELLA THYSSENKRUPP
Thyssen,pm:"Fu omicidio volontario"
"La politica aziendale era rischiosa"
Udienza preliminare davanti al gup di Torino per la strage della Thyssenkrupp. Sul banco degli imputati i vertici del colosso dell'acciaio. Dall'altra parte i pm che nella loro requisitoria hanno lanciato pesanti accuse: "Il rogo che ha causato la morte di 7 operai è frutto di una politica aziendale, tutti sapevano che nello stabilimento di Torino si correvano dei rischi". Con queste motivazioni si è chiesto il rinvio a giudizio per omicidio volontario.
Ad essere chiamati in causa sono sei dirigenti più la stessa multinazionale (nella veste di persona giuridica) perché, come ha precisato il procuratore Raffaele Guariniello, "i reati sono stati commessi nell'interesse della società". Lo dimostrano, per l'accusa, gli elementi illustrati dal pm Francesca Traverso. Nel febbraio del 2007, qualche mese dopo il rogo che devastò uno stabilimento in Germania, la Thyssenkrupp convocò una riunione per parlare del problema incendi.
Incalzata anche dalla compagnia assicuratrice, la dirigenza stanziò dei fondi per opere di miglioria. Che a Torino, però, non furono eseguite: la sede era sul punto di essere trasferita a Terni. Via da una città che, in un memorandum interno sequestrato dalla guardia di finanza, viene dipinta come un luogo difficile per una fabbrica: una "culla delle Brigate Rosse", dove i maggiori sindacalisti provengono dalla "scuola torinese filocomunista" e dove il magistrato Guariniello conduce indagini "controverse" ostentando "intransigenza" verso le industrie.
Ma non è stato il trasloco in Umbria a far chiudere la sede: è stato l'incendio del 6 dicembre, quello che per l'accusa si doveva abbondantemente prevedere. Quando la pm Laura Longo ha ricostruito l'accaduto, le mamme e le sorelle delle vittime sono uscite dall'aula: "Non ce la facciamo ad ascoltare come sono morti i nostri cari".
L'azienda: colpa degli operai
Nel memorandum, scritto una decina di giorni dopo, la colpa dell'incidente viene attribuita agli operai. C'era un nastro che scorreva irregolarmente spandendo scintille ma l'allarme non scattò: forse il personale non era al proprio posto. "Una squadra attenta (non era per niente stressata perché non c'era produzione in corso: era concentrata a fare una pausa) avrebbe dovuto accorgersene. Un'azione tempestiva avrebbe potuto evitare il primo incendio". E' possibile che la linea difensiva dell'azienda, al processo, sarà completamente diversa, meno dura. Ma il documento, in aula, è stato brandito da Sergio Bonetto, uno degli avvocati di parte civile, per lanciare strali contro la multinazionale.
L'imputazione più grave, l'omicidio volontario con dolo eventuale mossa all'ad Harald Espenhahn, potrebbe portare la causa - e sarebbe la prima volta in Italia per un incidente sul lavoro - in Corte d'Assise, come i delitti di mafia o terrorismo. L'avvocato Cesare Zaccone, dello staff difensivo, si dice perplesso: "Una Corte non è strutturalmente attrezzata a fronteggiare reati come questo. Potrebbe trovarsi in difficoltà". Non è escluso che diversi imputati chiedano il rito abbreviato. (da tgcom 14 ottobre 2008)
venerdì 29 agosto 2008
COME MUORE UN BAMBINO
29 ago 21:06 Cronache
TORINO - Stava giocando con i fratelli piu' grandi, il bimbo di 2 anni annegato oggi pomeriggio nella piscina di casa a Rivarossa Canavese, in provincia di Torino. Il piccolo, durante un momento di distrazione dei genitori, sarebbe arrivato all'acqua passando da una porta finestra. (Agr)
venerdì 15 agosto 2008
COME MUORE UN BAMBINO
La vittima colpita vicino a un albero
Un fulmine, caduto durante il forte temporale che ha sferzato Torino, ha ucciso un bambino di dieci anni. La vittima ha avuto un arresto cardiaco e i tentativi di rianimarla, eseguiti sul posto dagli operatori del servizio di soccorso 118, non hanno avuto esito. Secondo le prime informazioni è stato trovato ai piedi di un albero spezzato da un fulmine. Il corpo, oltre alle ustioni, presenta anche dei traumi da caduta.
La disgrazia si è verificata nei pressi di Borgaro (Torino), in località Mappano, in un giardino residenziale. La piccola vittima si chiamava Samuel Callegaro. E' molto probabile che Samuel stesse giocando sull'albero su cui si era arrampicato, una magnolia. Con lui, ma a terra, c'erano altri bambini. (da tgcom 15 agosto 2008).
martedì 13 maggio 2008
NUOVI SCHIAVI
Torino: romene minorenni schiave, 4 arresti
TORINO - Riducevano in schiavitu' romene minorenni per avviarle alla prostituzione. I carabinieri di Torino hanno arrestato 4 persone, tra cui anche una donna, tutti immigrati. Le ragazze venivano attirate in Italia con la promessa di un lavoro, ma poi venivano rinchiuse in dormitori-prigione e finivano sul marciapiedi. L'organizzazione criminale aveva filiali anche in Spagna e Portogallo. (Agr)
venerdì 18 aprile 2008
MALASANITA'
TORINO—«Signora, suo figlio finge, probabilmente è spaventato e sta rivivendo il trauma della caduta… E anche lei non deve agitarsi così tanto. Se vuole possiamo chiamare lo psicologo per aiutarvi tutti e due». Ma il bambino, il piccolo Martino Audibert, 8 anni, non fingeva, una lesione al diaframma che nessun medico era riuscito a vedere lo stava uccidendo. Ed ora dall’inchiesta aperta dalla Procura di Torino emergono le prime, sconcertanti testimonianze di medici e infermieri, come il consiglio di ricorrere all’aiuto psicologico.
Martino era caduto il 1˚ marzo dopo un volo di parecchi metri a Bielmonte, vicino Biella: una raffica di vento aveva strappato da terra il castello gonfiabile sul quale stava giocando. Trasportato al Regina Margherita di Torino, era stato operato per una frattura al bacino. Ma il 6 marzo il bambino aveva cominciato a lamentarsi di fortissimi dolori alla pancia: un calvario durato due giorni. E all’alba dell’8 marzo Martino è morto.
V. Sc.18 aprile 2008 (da corriere.it)
martedì 25 marzo 2008
NUOVI SCHIAVI
Otto assassini senza un volto
In strada: molte le nigeriane nel mercato della prostituzione
Nessun colpevole, si teme il serial killer
LODOVICO POLETTO
TORINOJoy, Viviane, Lizzy, Kate, Sherry, Esohe, Bose e Osawe: chi ha ammazzato queste donne, tutte di originarie dell’Africa centrale e tutte cadute sotto i colpi di killers rimasti senza nome? L’ultima vittima, in ordine di tempo, si chiamava Joy Isoken. Era una bella ragazza dalla pelle color mogano che vendeva il corpo su una strada di periferia, tra Ciriè e Robassomero. Originaria di Benin City, Nigeria, venne trovata senza vita un bosco la sera del 5 dicembre di 4 anni fa. Omicidio: Joy era stata ammazzata con un colpo di doppietta sparato al petto. L’assassino non è mai stato trovato nonostante i carabinieri abbiano tentato di tutto, nonostante le verifiche su centinaia di armi, i controlli e i tanti sospetti. La prima vittima di questo elenco, invece, si chiama Viviane Lahor, aveva 24 anni quando gettata da un’auto in corsa sulla tangenziale Nord di Torino. Era il 14 marzo del 1993 e anche la sua morte è rimasta senza un colpevole. Tra Joy e Viviane ci sono tutte le altre: vittime di omicidi non attribuibili a killers seriali come Maurizio Minghella oppure Giancarlo Giudice. Ecco in sintesi le loro storie. Primo novembre del 1994, Sherry Osan Cooper, 20 anni, viene pugnalata alla schiena a Nichelino; il 20 febbraio ‘95, in frazione Barauda di Moncalieri, qualcuno uccide Esohe Rihien, di 22 anni: l’assassino prima la strangola e poi la getta nel Po. Il 25 marzo ‘95 è la volta di Bose Iyoyoihe Osaze, 23 anni, accoltellata nei boschi di Avigliana; poche settimane dopo, il 18 aprile, Efemo Osawe Osaretin, 26 anni, e Igbinidum Lizzy, 27 anni, cadono sotto le coltellate di una banda di assassini. Il 5 agosto del ‘96 scompare Kate Ugochi Juliet Ipke, 25 anni: secondo gli investigatori anche lei è stata assassinata. Ma da chi? «Quando ti guadagni la pagnotta lavorando sulla strada lo sai a che cosa andrai incontro. Puoi trovare la persona per bene che cerca soltanto un po’ di trasgressione e magari ti dà anche dei soldi in più di quelli che hai chiesto, oppure il pazzo che tenta si stringerti le mani attorno alla gola. Puoi incontrare il delinquente che ti vuole rapinare o lo squilibrato che s’è messo in testa di salvarti a tutti i costi. E pur di farlo sarebbe anche disposto a prenderti a botte» racconta Elizabeth, ex prostituta, originaria del Ghana e finita sulla strada all’età di 19 anni. «Una sera sono arrivati due ragazzi. Sembravano per bene. Mi hanno caricata in auto e hanno tentato di violentarmi: avevano strane idee in testa, volevano fare delle cose pericolose. Ho reagito, mi sono messa a gridare e dare calci e pugni. Sono stata fortunata: sono riuscita a scappare» ricorda Bezzy. E aggiunge: «A tante mie colleghe, però, è andata peggio. Qualcuna è finita in ospedale, altre sono morte. Io da quel mondo ci sono uscita, ma non va sempre così. A volte ti fidi della persona sbagliata ed è fatta».
martedì 4 dicembre 2007
ENTOMOLOGA FORENSE
Permettetemi di aggiungere che la dott.ssa Magni è anche uno degli Autori del Trattato di medicina legale e scienze affini, e che il suo capitolo sull'entoologia forense comparirà nel vol. IX e ultimo del trattato. Grazie, Paola, e grazie alla ASL di Torino che ti permette di coltivare questo difficile campo di studio. E' giunto il tempo di sdoganare la medicina legale e le scienze affini dal loro territorio strettissimo, e di farle entrare a pieno titolo nelle ASL, anche sotto il profilo giudiziario. Non a caso una volta le ASL si chiamavano Unità SOCIO sanitarie locali.
venerdì 26 ottobre 2007
OMICIDIO
26 ott 00:14 Cronache
TORINO - Il cadavere di una persona di colore e' stato ritrovato all'interno di un sacco in un parcheggio di Torino. L'uomo aveva i piedi legati e presentava ferite che potrebbero essere dovute a un trascinamento oppure a dell'acido. La vittima non aveva addosso documenti e non e' stata ancora identificata. (Agr)