Carabinieri sequestrano reparti Ospedale Vibo Valentia: 33 indagatiEsisterebbero "situazioni di pericolo concreto e gravi carenze sia sotto il profilo igienico-sanitario che sotto quello della prevenzione degli infortuni sul luogo di lavoro" ma le prestazioni sanitarie non sono sospese
Vibo Valentia, 27 ott. - (Adnkronos) - E' in corso da questa mattina un'operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia, del Noe di Reggio Calabria e dei Nas di Catanzaro all'ospedale civile Jazzolino di Vibo Valentia. I militari stanno procedendo al sequestro dei reparti di Ortopedia, Immunoematologia e Pronto soccorso su esecuzione di un provvedimento di urgenza emesso dalla Procura vibonese. L'intervento di sequestro si rende necessario a causa delle "gravi inadeguatezze evidenziate nel corso delle precedenti ispezioni e mai sanate".Secondo quanto rilevato dagli investigatori e dalla Procura, esisterebbero "situazioni di pericolo concreto e gravi carenze sia sotto il profilo igienico-sanitario che sotto quello della prevenzione degli infortuni sul luogo di lavoro". Contemporaneamente i carabinieri stanno notificando 33 avvisi di garanzia nei confronti di medici, dirigenti e responsabili di settore dell'ospedale civile. I reati contestati vanno dall'abuso d'ufficio all'illecito stoccaggio di rifiuti speciali, al mancato rispetto delle normative antinfortunistiche e sanitarie. La Procura precisa che le prestazioni sanitarie non sono sospese. La legge inoltre obbliga il commissario straordinario del Nas di Vibo Valentia a provvedere all'adeguamento strutturale entro 30 giorni.
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lunedì 27 ottobre 2008
sabato 30 agosto 2008
NUOVI SCHIAVI
Indiani-schiavi al circo, arrestato
Vibo V., in manette impresario
I carabinieri hanno arrestato a Vibo Valentia il proprietario di un circo per aver ridotto in condizioni di schiavitù alcuni suoi dipendenti indiani. A denunciarlo sono stati gli stessi indiani che hanno raccontato la loro condizione miserabile: un trattamento disumano, turni di lavoro massacranti e uno stipendio di pochi euro al mese. L'uomo, per sfuggire all'arresto, si è nascosto sotto il letto della roulotte in cui si sposta con il suo circo.
All'interno del circo i militari hanno trovato sei cittadini indiani clandestini costretti a dividersi spazi angusti. Uno, in particolare, era costretto a dormire su un materasso divorato dagli di insetti, coperto di spazzatura ed accantonato nel cassone di un camion per il trasporto del cibo per gli animali.
Gli indiani hanno raccontato di lavorare nel circo da due anni con turni che iniziavano alle 6 e si concludevano oltre la mezzanotte. Si occupavano dello smontaggio e del montaggio della struttura, della cura degli animali e della predisposizione dei posti per gli spettatori. Il tutto per soli 150 euro al mese, senza assicurazione e misure di sicurezza, tanto che, hanno riferito, un loro connazionale, alcuni mesi fa, e' morto in un incidente sul lavoro mentre il circo si trovava nel Lazio.
I carabinieri, poi, insieme agli uomini del Corpo forestale dello Stato, hanno accertato che il circo non aveva l'autorizzazione sanitaria per il trasporto degli animali esotici e per lo smaltimento delle tonnellate di rifiuti che producevano. (tgcom 30 agosto 2008)
Vibo V., in manette impresario
I carabinieri hanno arrestato a Vibo Valentia il proprietario di un circo per aver ridotto in condizioni di schiavitù alcuni suoi dipendenti indiani. A denunciarlo sono stati gli stessi indiani che hanno raccontato la loro condizione miserabile: un trattamento disumano, turni di lavoro massacranti e uno stipendio di pochi euro al mese. L'uomo, per sfuggire all'arresto, si è nascosto sotto il letto della roulotte in cui si sposta con il suo circo.
All'interno del circo i militari hanno trovato sei cittadini indiani clandestini costretti a dividersi spazi angusti. Uno, in particolare, era costretto a dormire su un materasso divorato dagli di insetti, coperto di spazzatura ed accantonato nel cassone di un camion per il trasporto del cibo per gli animali.
Gli indiani hanno raccontato di lavorare nel circo da due anni con turni che iniziavano alle 6 e si concludevano oltre la mezzanotte. Si occupavano dello smontaggio e del montaggio della struttura, della cura degli animali e della predisposizione dei posti per gli spettatori. Il tutto per soli 150 euro al mese, senza assicurazione e misure di sicurezza, tanto che, hanno riferito, un loro connazionale, alcuni mesi fa, e' morto in un incidente sul lavoro mentre il circo si trovava nel Lazio.
I carabinieri, poi, insieme agli uomini del Corpo forestale dello Stato, hanno accertato che il circo non aveva l'autorizzazione sanitaria per il trasporto degli animali esotici e per lo smaltimento delle tonnellate di rifiuti che producevano. (tgcom 30 agosto 2008)
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sabato 12 gennaio 2008
PRONTO SOCCORSO DI VIBO VALENTIA
12 gen 00:00
Vibo Valentia: mori' dopo ore al pronto soccorso, indagati 4 medici
VIBO VALENTIA - Mori' dopo aver atteso per circa quattro ore al pronto soccorso un posto letto in un ospedale, indagati dalla procura di Vibo Valentia quattro medici dell'ospedale cittadino. L'indagine della procura della citta' calabrese dopo l'esposto presentato dai familiari di Orazio Maccarone, 88 anni. Il reato ipotizzato sarebbe quello di omicidio colposo. La Procura ha disposto la riesumazione del corpo dell'uomo per effettuare l'autopsia. (Agr)
Vibo Valentia: mori' dopo ore al pronto soccorso, indagati 4 medici
VIBO VALENTIA - Mori' dopo aver atteso per circa quattro ore al pronto soccorso un posto letto in un ospedale, indagati dalla procura di Vibo Valentia quattro medici dell'ospedale cittadino. L'indagine della procura della citta' calabrese dopo l'esposto presentato dai familiari di Orazio Maccarone, 88 anni. Il reato ipotizzato sarebbe quello di omicidio colposo. La Procura ha disposto la riesumazione del corpo dell'uomo per effettuare l'autopsia. (Agr)
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giovedì 3 gennaio 2008
ANCORA VIBO VALENTIA
Nel 2007 nello stesso nosocomio erano morte due sedicenni
Ospedali pieni, muore dopo ore di attesa
Un ottantenne ha perso la vita a Vibo Valentia opo una crisi respiratoria. Nessuna struttura aveva posto per lui
VIBO VALENTIA - Un uomo di 80 anni, Orazio Maccarone, di San Calogero, è morto dopo essere rimasto quattro ore nel pronto soccorso dell'ospedale di Vibo Valentia perché non si trovavano posti letto nei vari ospedali calabresi. A raccontarlo alla Gazzetta del Sud, che giovedì pubblica la notizia, sono stati i familiari, che hanno annunciato di non voler presentare una denuncia.
IL RICOVERO - L'uomo è stato portato in ospedale il 26 dicembre per difficoltà respiratorie ed una grave forma di bronchite, ma per il suo caso, ha raccontato il figlio, Michele, alcuni medici hanno avuto un approccio «superficiale e strafottente». Secondo il racconto dei familiari di Maccarone, sono stati cercati posti letto nei reparti di medicina degli ospedali della Piana di Gioia Tauro, di Reggio Calabria, di Lamezia Terme, di Catanzaro e di Cosenza, ma senza risultato. Alla fine è stato trovato un posto nel vicino ospedale di Tropea, ma le condizioni di Maccarone si sono improvvisamente aggravate e l'uomo è morto.
I PRECEDENTI - Nel 2007, nell'ospedale di Vibo Valentia, erano morte due sedicenni, Federica Monteleone ed Eva Ruscio. In seguito all'ultimo caso, alcuni reparti e una sala operatoria sono stati chiusi. In altre unità i posti letto sono stati ridotti e sono state avviate misure straordinarie di adeguamento della struttura.
03 gennaio 2008 (da corriere.it)
Ospedali pieni, muore dopo ore di attesa
Un ottantenne ha perso la vita a Vibo Valentia opo una crisi respiratoria. Nessuna struttura aveva posto per lui
VIBO VALENTIA - Un uomo di 80 anni, Orazio Maccarone, di San Calogero, è morto dopo essere rimasto quattro ore nel pronto soccorso dell'ospedale di Vibo Valentia perché non si trovavano posti letto nei vari ospedali calabresi. A raccontarlo alla Gazzetta del Sud, che giovedì pubblica la notizia, sono stati i familiari, che hanno annunciato di non voler presentare una denuncia.
IL RICOVERO - L'uomo è stato portato in ospedale il 26 dicembre per difficoltà respiratorie ed una grave forma di bronchite, ma per il suo caso, ha raccontato il figlio, Michele, alcuni medici hanno avuto un approccio «superficiale e strafottente». Secondo il racconto dei familiari di Maccarone, sono stati cercati posti letto nei reparti di medicina degli ospedali della Piana di Gioia Tauro, di Reggio Calabria, di Lamezia Terme, di Catanzaro e di Cosenza, ma senza risultato. Alla fine è stato trovato un posto nel vicino ospedale di Tropea, ma le condizioni di Maccarone si sono improvvisamente aggravate e l'uomo è morto.
I PRECEDENTI - Nel 2007, nell'ospedale di Vibo Valentia, erano morte due sedicenni, Federica Monteleone ed Eva Ruscio. In seguito all'ultimo caso, alcuni reparti e una sala operatoria sono stati chiusi. In altre unità i posti letto sono stati ridotti e sono state avviate misure straordinarie di adeguamento della struttura.
03 gennaio 2008 (da corriere.it)
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giovedì 6 dicembre 2007
CORAGGIO, LIVIA!
Coraggio, signor ministro della Salute! Abbiamo molti ospedali disastrati, manda gli ispettori, ma non aspettare che succeda il guaio, mandali prima. Vedi cosa è successo a Vibo Valentia.
Ospedale di Vibo Valentia, nuova tragedia:16enne muore sotto i ferri. Turco ordina ispezione
VIBO VALENTIA (5 dicembre) - A meno di un anno dalla morte di Federica Monteleone, la sedicenne deceduta dopo una settimana di coma provocato da un black out in sala operatoria, nell'ospedale di Vibo Valentia una coetanea di Federica, Eva Ruscio, è morta mentre veniva sottoposta ad un intervento chirurgico alle tonsille. Federica, deceduta nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Cosenza dove venne trasferita da Vibo, era stata ricoverata nello stesso presidio ospedaliero vibonese per l'esecuzione di un banale intervento di appendicectomia. In sala operatoria, nel corso dell'intervento chirurgico, però, si era verificata un'interruzione della corrente elettrica mentre l'apparecchiatura per la ventilazione non risultava collegata al gruppo di continuità che sarebbe dovuto entrare in funzione nei casi di assenza di elettricità. Dallo scorso mese di gennaio le sale operatorie, compresa quella dove era avvenuto l'episodio drammatico che aveva portato al coma di Federica, sono state ristrutturate.Il ministro della salute Livia Turco ha disposto, in accordo con la regione Calabria, un'ispezione all'ospedale di Vibo Valentia, dove è morta Eva Ruscio. Nell'ambito dell'inchiesta è stato disposto il sequestro della sala operatoria dell'ospedale. I magistrati hanno anche ascoltato i medici e il personale in servizio nel reparto operatorio. (da repubblica.it, 6.12.07)
Ospedale di Vibo Valentia, nuova tragedia:16enne muore sotto i ferri. Turco ordina ispezione
VIBO VALENTIA (5 dicembre) - A meno di un anno dalla morte di Federica Monteleone, la sedicenne deceduta dopo una settimana di coma provocato da un black out in sala operatoria, nell'ospedale di Vibo Valentia una coetanea di Federica, Eva Ruscio, è morta mentre veniva sottoposta ad un intervento chirurgico alle tonsille. Federica, deceduta nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Cosenza dove venne trasferita da Vibo, era stata ricoverata nello stesso presidio ospedaliero vibonese per l'esecuzione di un banale intervento di appendicectomia. In sala operatoria, nel corso dell'intervento chirurgico, però, si era verificata un'interruzione della corrente elettrica mentre l'apparecchiatura per la ventilazione non risultava collegata al gruppo di continuità che sarebbe dovuto entrare in funzione nei casi di assenza di elettricità. Dallo scorso mese di gennaio le sale operatorie, compresa quella dove era avvenuto l'episodio drammatico che aveva portato al coma di Federica, sono state ristrutturate.Il ministro della salute Livia Turco ha disposto, in accordo con la regione Calabria, un'ispezione all'ospedale di Vibo Valentia, dove è morta Eva Ruscio. Nell'ambito dell'inchiesta è stato disposto il sequestro della sala operatoria dell'ospedale. I magistrati hanno anche ascoltato i medici e il personale in servizio nel reparto operatorio. (da repubblica.it, 6.12.07)
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